Riforma delle Camere di Commercio: Vercelli e Biella accorpate con Novara e Vco
Il 30 maggio, l’assemblea dei presidenti delle Camere di Commercio italiane ha approvato a larga maggioranza il documento di riorganizzazione del sistema camerale messo a punto da Unioncamere dopo un’ampia consultazione. La proposta, che attua la legge Madia di riforma della Pa, contiene il piano degli accorpamenti degli enti camerali che da 105 passano a 60. Nel progetto la Camera di Commercio di Biella e Vercelli viene accorpata con quelle di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Ora il documento dovrà essere vagliato dal Ministero dello Sviluppo economico che, entro 60 giorni, varerà definitivamente, con proprio decreto, la nuova geografia del sistema camerale.
Positivo il commento a “botta calda” del presidente della Cciaa Vercelli Biella, Alessandro Ciccioni: «Abbiamo gestito il processo di riforma del sistema camerale collaborando attivamente con i ministeri anziché subire un’imposizione dall’alto che avrebbe potuto essere molto più penalizzante. Non dimentichiamoci che all’inizio si era ventilata addirittura la soppressione dell’intero sistema camerale. La direzione imboccata era chiara: razionalizzare per migliorare l’azione delle Camere; mettersi di traverso sarebbe stato inutile e controproducente. Il documento approvato ieri è il frutto di un percorso iniziato anni fa e che ora è giunto ad una prima importante tappa».
Per quanto concerne il Piemonte, gli accorpamenti previsti riguardano le CCIAA di Asti ed Alessandria (82.947 imprese, con sede legale ad Alessandria) e le CCIAA di Biella-Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola (96.961 imprese, con sede legale a Vercelli); Torino e Cuneo invece restano autonome perché entrambe superano il limite, fissato dalla riforma, delle 75mila aziende iscritte al Registro Imprese.
«Negli anni si sono ventilate tante ipotesi di unione diverse – aggiunge Ciccioni – ma alla fine come Camera di Biella e Vercelli abbiamo aperto verso Novara per risolvere una situazione di accorpamenti difficili per motivi geografici; in caso contrario, avremmo ottenuto solo un’aggregazione imposta dall’alto e con aree non contigue che avrebbe creato più problemi che opportunità. Inoltre, partiamo con alle spalle una prima fusione, tra Biella e Vercelli, che ci ha permesso di fare una grande esperienza, preziosa per la collaborazione e il dialogo con gli altri territori».