Scommesse e minori: 10 giorni di chiusura per una tabaccheria
La Polizia di Stato, nei giorni scorsi, ha eseguito un provvedimento di chiusura disposto con sentenza del Tribunale di Vercelli, Sezione Civile, nei confronti di una nota Tabaccheria del capoluogo, situata in Corso Palestro, munita di regolare Licenza del sig. Questore della Provincia di Vercelli per l’esercizio del gioco di scommesse su eventi sportivi.
La chiusura è stata disposta a seguito dell’accertata violazione del divieto di consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro ai minori di 18 anni, violazione punita dalla norma con una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro e la chiusura dell’esercizio commerciale, del locale o, comunque, del punto di offerta del gioco da 10 fino a 30 giorni.
Nel caso di specie, l’infrazione è stata accertata nel corso del 2014 da personale della locale Guardia di Finanza che, nel corso di servizi di istituto, verificava all’interno del locale la presenza di un minore che aveva usufruito del servizio di scommesse e, pertanto, la titolare della tabaccheria veniva sanzionata secondo normativa di legge.
Il titolare dell’esercizio commerciale presentava quindi opposizione in tribunale nei confronti dell’ingiunzione dei Monopoli di Stato e la predetta Sezione Civile del Tribunale di Vercelli si pronunciava in favore dei Monopoli di Stato: la tabaccheria, oltre al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria, dovrà osservare un periodo di chiusura di 10 giorni e l’ulteriore sospensione per 30 giorni del servizio di gioco con apparecchiature del tipo 110 comma 6 T.U.L.P.S. (le c.d. NEW SLOT).
Il provvedimento di chiusura è stato notificato da personale dalla Squadra Amministrativa della Divisione P.A.S.I. della locale Questura.
Qualche giorno dopo, inoltre, Il personale della predetta Squadra Amministrativa, nell’ambito del contrasto all’abusivismo commerciale, sottoponeva a controllo un esercizio di somministrazione alimenti e bevande sito nel comune di Santhià (VC).
L’esercizio commerciale, gestito da una società del milanese con a capo una cittadina Cinese, veniva sanzionato per un importo totale di circa 5.000 €. Venivano accertate, oltre a violazioni di pubblica sicurezza, anche violazioni di carattere amministrativo inerenti le condizioni igienico sanitarie.