Il consiglio si apre a “quota 11” ma la minoranza blocca le surroghe
Alla fine è stato un nulla di fatto anche se la seduta consiliare è durata più di due ore. Il consiglio comunale di Vercelli si è aprto, mercoledì sera, in base all’interpretazione della maggioranza secondo cui i quorum sufficiente in seconda convocazione sarebbe sceso a 11 dai 14 previsti, a suo tempo dal regolamento. A questo punto la minoranza, che non aveva preso posto in aula, ha fatto il suo ingresso sugli scranni di Palazzo di città e la situazione è andata in “stallo”: 26 presenti, 13 di maggioranza (compreso il sindaco) e 13 di minoranza. Risultato? Le votazioni sulle surroghe dei consiglieri dimissionari Comella, Massa, Tosi e Capra sono state, come si dice in termini burocratici, “infruttuose”. Pur ripetute per due volte hanno dato luogo a un pareggio: 13 favorevoli, 13 contrari con la minoranza a chiarire più volte: «Nulla contro i consiglieri subentranti, ma non riconosciamo la validità della seduta». A rafforzare la posizione dei gruppi di minoranza anche le dichiarazioni di Michele Gaietta che ha ceduto la presidenza della seduta a Emanuele Caradonna ed ha annunciato che venerdì 23 si dimetterà dalla carica di presidente dell’assemblea cittadina: «Un atto di coerenza politica», ha detto nel suo intervento in aula. Gaietta, in passato, aveva sempre fatto rispettare il quorum dei 14 consiglieri presenti per dichiarare valida la seconda convocazione. Cosa accadrà ora? Difficile dirlo: pur ammesso che la maggioranza riconvochi il consiglio con queste modalità, l’eventualità che si riproduca la situazione di stallo è estremamente elevata.
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