Ladri di rame in azione sulla linea ferroviaria: arrestati
Avevano appena asportato nove bobine in rame del peso complessivo di circa 700 chilogrammi dalla linea ferroviaria “storica” Torino-Milano, lungo la tratta che attraversa il territorio del comune di Bianzè, quando sono stati sorpresi dai carabinieri della stazione di Livorno Ferraris che li hanno bloccati mentre si stavano allontanando a bordo di un’autovettura.
Tutto è successo la notte tra venerdì e sabato, quando i carabinieri hanno notato un andirivieni sospetto nei campi appena fuori Bianzè, proprio lì dove transita la linea ferroviaria e hanno deciso di approntare un servizio di osservazione. Trascorse alcune ore i militari hanno notato allontanarsi dal luogo una vettura, facendo scattare il blitz e permettendo ai carabinieri che avevano circondato la zona di fermare immediatamente l’autovettura.
A bordo vi erano tre pregiudicati del torinese, due italiani ed un rumeno. La perquisizione veicolare e personale ha permesso di rinvenire sul sedile posteriore e nel portabagagli dell’auto, come detto, circa 700 chili di lamine in rame, oltre che numerosi arnesi adatti proprio al taglio del prezioso metallo.
Le verifiche effettuate sulla linea ferroviaria non hanno lasciato dubbi sulla provenienza del materiale e per fortuna i danni creati dai malfattori non hanno compromesso la regolarità del traffico ferroviario, in quanto prontamente ripristinati da tecnici della società Rfi che gestisce la rete di Ferrovie dello Stato.
I tre D.L. 26enne residente a Chivasso, M.A. 40 enne di Casalborgone e D.G. 23enne di Chivasso, tutti dunque provenienti dal torinese, visto il palese stato di flagranza per furto in concorso, aggravato dalle recentissime modifiche normative (l. 119/2013 del 15/10/2013), poiché commesso su componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate all’erogazione di servizi di trasporto, sono stati tratti in arresto e in attesa del rito direttissimo, sono trattenuti nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale di Vercelli a disposizione del Procuratore della Repubblica di Vercelli.
La refurtiva ha un valore di diverse migliaia di euro, anche se i danni causati all’infrastruttura sono ben maggiori.