Movimento Valledora: «Dopo discariche e inceneritori ora le nostre province sono terra per impianti di compostaggio…»
Il Movimento Valledora, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni ambientali derivati dalla realizzazione della mega discarica tra Cavaglià e Alice Castello, torna a farsi sentire «preoccupato per il costante replicarsi di autorizzazioni al trattamento dei rifiuti concentrato nella stessa area».
«Le province di Biella e Vercelli – si legge in comunicato del Movimento – non si sottraggono a quello che sembra essere il loro destino: diventare il deposito o il sito di trattamento dei rifiuti. Prima con le discariche della Valledora o gli inceneritori, adesso con con il trattamento rifiuti, in particolare quelli organici. Sono ben 2 gli impianti recentemente autorizzati in provincia di Biella, (a Cavaglià e Salussola) e, infine, vi è una richiesta di ampliamento dell’impianto esistente a Santhià. Ciò non è giustificato dalle esigenze locali di smaltimento, già abbondantemente soddisfatte dagli impianti esistenti, in più si cerca di favorire la diffusione del compostaggio domestico anche con sconti sulle tariffe rifiuti, perciò i quantitativi sono presumibilmente in diminuzione. Abbiamo cercato di capire il motivo di questo improvviso interesse per questa attività e pensiamo che uno dei principali siano gli “incentivi di immissione in consumo”. Abbiamo perciò cercato di stabilirne il valore: in alcuni progetti non vi sono i conti economici ma in quello per l’impianto proposto a Vercelli è presente e si apprendono dati degni di nota; a fronte di una immissione al consumo di € 1.600.000 di biometano abbiamo un consumo di gas di rete di € 900.000, una produzione piuttosto scarsa, rispetto a quanto utilizzato per lo svolgimento del progetto. Sempre da questo progetto, il gestore dell’impianto riceverà € 4.300.000/anno a titolo di incentivazione. A fronte di questi dati Movimento Valledora aveva inviato una richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico per una revisione del meccanismo della contribuzione, chiedendo di dedurre il gas utilizzato dalla quantità di biogas che ha diritto all’incentivo, oltre ad una diminuzione dell’incentivazione. Purtroppo la nostra richiesta è rimasta senza riscontro, abbiamo inviato una lettera di sollecito al Presidente del Consiglio».