Il presidente della Provincia incontra a Bruxelles il vicepresidente del Parlamento Europeo
La Provincia di Vercelli, dopo essere stata interessata da Coldiretti e Confagricoltura nelle manifestazioni dei giorni scorsi in tema di importazioni di riso dai Paesi Meno Avanzati (PMA), incontrerà mercoledì prossimo, a Bruxelles, il neo Vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, già ex vicepresidente della Commissione Ue, che si è distinto nella veste di Commissario europeo per l’Industria e l’Imprenditoria per le battaglie a tutela del “Made in Italy”. La seduta di insediamento della Commissione Agricoltura sarà poi l’occasione di incontrare il neo Presidente Czesław Adam Siekierski, alla presenza del parlamentare europeo Alberto Cirio e del Presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà.
“Abbiamo appreso e ne siamo contenti che il Governo ha accolto la richiesta di adozione della clausola di salvaguardia, ancorché sarebbe stato imbarazzante il contrario – spiega Riva Vercellotti – ma la soluzione non si trova parlandosi addosso tra le varie istituzioni locali e nazionali perché il problema è fin troppo chiaro: bisogna invece capire la volontà di chi decide a Bruxelles e fare pressioni sui decisori europei. Così, abbiamo preso contatti con un parlamentare europeo che conosce bene la realtà vercellese, l’ex assessore regionale Alberto Cirio, che ringrazio per essersi immediatamente attivato, organizzando l’incontro di mercoledì al quale sará presente anche il parlamentare europeo del nostro territorio, Gianluca Buonanno, che sul tema é recentemente intervenuto con un’interrogazione. Siamo stufi di parole e promesse, aspettiamo risposte concrete.
“In un momento in cui si parla tanto di ritorno alla terra e di valorizzazione dei prodotti, vediamo i risicoltori vercellesi e piemontesi beffati da una politica europea che agevola quei Paesi che sfruttano il lavoro delle persone e producono senza alcun controllo ambientale. Non solo, questi aiuti ai Paesi emergenti non garantiscono la trasparenza sui prodotti, ma i consumatori devono conoscere la qualità e la provenienza del riso che mangiano, come è stato coltivato, se è stato trattato con prodotti chimici pericolosi e vietati in Italia e se chi lo produce rispetta le adeguate tutele del lavoro che noi rispettiamo”
“Spiace che la Provincia sia stato l’unico Ente a non esser invitato all’incontro istituzionale in Comune, anche perché le Province hanno la delega regionale proprio in tema di agricoltura. Voglio pensare ad una dimenticanza – ironizza l’Assessore provinciale all’Agricoltura – Massimo Camandona, che aggiunge – Ci auguriamo invece che l’incontro di mercoledì prossimo sia risolutivo perché oggi un risicoltore sopporta i mille obblighi che gli sono imposti, sopporta le tasse, sopporta le oscillazioni incontrollate del mercato, sta avviando un processo di attenzione ambientale spinto e voluto anche dall’Europa con i programmi comunitari come “ECO-rice”, è sensibilizzato al rispetto del paesaggio naturale di risaia, all’antropizzazione, alla rinaturalizzazione, alla valorizzazione turistica e culturale del paesaggio di risaia ma non è più in grado di sopportare la concorrenza “sleale” di altri Paesi, con la copertura politica dell’UE. Questo non è più accettabile”.
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