Inceneritore di Cavaglià: il Movimento Valledora si mobilità con l’esposizione di striscioni nei vari comuni interessati
Torna in primo piano la pollinica sulla paventata costruzione di un nuovo termovalorizzatore nel territorio di Cavaglià. A rompere gli indugi è il Movimento Valledora che da anni opera per sensibilizzare sui disastri ambientali causati dalla discarica di Alice Castello.
Ecco il testo del loro comunicato: «Dopo mesi di intenso studio e preparazione Movimento Valledora sceglie di uscire in tutti i paesi della Valledora con l’esposizione degli striscioni NO inc: Alice Castello, Borgo d’Ale, Tronzano, Santhià e Cavaglià. I cittadini sono giustamente preoccupati e ci chiedono di determinare una precisa protesta, anche se in questi mesi estivi, dall’8 luglio 2021, data del deposito del progetto del nuovo inceneritore di Cavaglià, non abbiamo mollato. Siamo intervenuti a più livelli per tentare di smuovere le coscienze contro chi tenta oggi di affossare fra i rifiuti le nostre case, le nostre terre, il domani di questo territorio. Non siamo affatto sorpresi di questa deriva, poiché aver autorizzato 5 impianti a Cavaglià, non aver prodotto in provincia di Biella i Piani necessari per il governo dei rifiuti , aver lasciato rallentare la raccolta differenziata e la cultura che il rifiuto va valorizzato, recuperato e non bruciato, non aver investito rapidamente il denaro dell’ecotassa a cui i cittadini contribuiscono, a livello regionale, ha prodotto un mostro: l’inceneritore. Ringraziamo invece i 29 amministratori soprattutto vercellesi , ma anche biellesi e del Torinese, nostro confinante, che si stanno adoperando per indicare e tentare di correggere errori compiuti nel passato recente e anche in quello un po’ più lontano nel tempo, con Piani mancanti, scarsa programmazione, assoluta improvvisazione nella programmazione degli investimenti sempre proni ai privati. Così ci troviamo un territorio relativamente piccolo, ma ricco anziché di turismo, artigianato e agricoltura, sua vera vocazione, in un sistema di impianti per il trattamento dei rifiuti concentrati in poche particelle catastali. Per questo abbiamo costituito un coordinamento di associazioni a vari livelli che non si fermerà al No, come qualcuno vorrà stupidamente indicarci, “quelli del no”, ma avanzerà proposte concrete perché si può fare meglio, il peggio sarà non fare nulla e soccombere».