Livorno Ferraris: arrestato dai carabinieri un 60enne per resistenza e lesioni aggravate
Ha chiamato i carabinieri in piena notte, avendo paura del rientro del marito in quanto temeva che potesse ritornare da li a poco ubriaco ed aggressivo. Una donna ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine, Sul posto si portava una pattuglia della stazione di Livorno Ferraris che constatava la veridicità della chiamata. Sul davanzale di casa ad attendere i carabinieri era presente una donna che appariva alquanto spaventata e raccontava che stava attendendo impaurita il rientro del marito che al telefono le era sembrato ubriaco ed arrabbiato. Temendo che potesse farle del male, aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. La donna asseriva di essere a casa da sola. I carabinieri decidevano di controllare le vie attorno all’abitazione, rintracciando poco distante l’uomo, un 60 enne di origine siciliana, che appariva palesemente in stato di ebbrezza barcollando sulle gambe. I carabinieri decidevano di accompagnarlo a casa per evitare che potesse essere investito da qualche automezzo in transito. Appena entrato in casa, tuttavia, l’uomo si arrabbiava contro la moglie apostrofandola con frasi offensive e minacciose. Nonostante l’intervento dei carabinieri che cercavano di calmarlo, lo stesso continuava a minacciare la moglie, per poi aprire la finestra asserendo di volersi gettare nel vuoto. L’esagitato veniva bloccato da un carabiniere che a fatica riusciva a contenerne l’esuberanza poiché il soggetto opponeva una strenua resistenza colpendo con gomitate il militare allo scopo di liberarsi dalla presa. Solo grazie all’intervento di un’altra pattuglia, dei carabinieri della stazione di Crescentino, i militari riuscivano a bloccare l’esagitato che veniva dichiarato in stato di arresto. Il carabiniere che aveva tentato di bloccare il soggetto era costretto a ricorrere alle cure mediche riportando lesioni alla mano guaribili in 7 giorni sc.
L’arrestato, è comparso davanti al Tribunale di Vercelli ove veniva convalidato l’arresto e fissato il processo per il 22.01.2022.
Prendendo spunto da quanto occorso è indispensabile ricordare che l’obiettivo principale da raggiungere da parte dell’Arma dei carabinieri, tuttavia, è sicuramente quello di esercitare un’azione preventiva efficace a favore delle p.o., per cercare di contenere il dilagante fenomeno, favorendo il ricorso, qualora la violenza non sia ancora stata consumata, alle misure di prevenzione, quale valido strumento di deterrenza. A tal proposito va ricordato come già l’art.8 del D.lgs n.38/09, poi convertito, avesse introdotto la possibilità da parte dell’Autorità di PS provinciale, di ammonire il soggetto autore della condotta, attraverso un’intimazione formale a tenere un comportamento conforme alla legge. Per meglio contrastare gli episodi di percosse o di lesioni, maturati in ambito familiare e di relazioni affettive, il legislatore ha esteso la misura preventiva dell’ammonimento anche a questi ultimi casi: in particolare attraverso una segnalazione diretta al Questore, anche da parte di un soggetto diverso dalla persona offesa (purchè in forma non anonima) ed anche in mancanza di querela, si può procedere all’ammonimento dell’autore del fatto. Ulteriore elemento caratterizzante si rinviene nella possibilità di richiedere al Prefetto del luogo ove risiede il proposto, l’applicazione della misura della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a tre mesi. Va altresì ricordata la possibilità di rilasciare il permesso di soggiorno nei confronti dello straniero che sia stato vittima di un delitto realizzato nell’ambito della violenza domestica. Non meno importante, infine, è l’istituto del ricorso al gratuito patrocinio a favore delle vittime di violenza di genere nonché quello dell’obbligatorietà dei provvedimenti in materia di armi/munizioni (ritiro e sequestro cautelativo);