Regione Piemonte: «Massima attenzione per i minori ucraini non accompagnati che arrivano sul nostro territorio»

La tutela dei minori non accompagnati che giungono dall’Ucraina sul territorio piemontese è stata al centro delle procedure verificate con le autorità nazionali competenti dall’assessore ai Bambini della Regione Piemonte Chiara Caucino. Al fine di garantire la massima protezione e la migliore assistenza ai minori è, infatti, necessario stabilire un percorso operativo adeguato e omogeneo su tutto il territorio. Il percorso prevede che i bambini non accompagnati vengano presi in carico dal sistema pubblico con il coordinamento del Tribunale dei Minori, per la nomina di un loro tutore legale e far sì che possano essere accolti rapidamente in una struttura residenziale, in una casa famiglia o presso delle famiglie affidatarie. Dovrà essere posta particolare attenzione nel non separarli, soprattutto se arrivati in gruppo o appartenenti allo stesso nucleo famigliare.

Se ne è discusso ieri durante il Coordinamento regionale per l’emergenza profughi a cui, insieme all’assessore Caucino, hanno preso parte il presidente Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, con l’assessore alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare

Da oggi è online una sezione in homepage del sito Regione Piemonte interamente in ucraino con le informazioni importanti generali e di profilassi sanitaria da sapere per i rifugiati ospitati sul territorio.

Attiva da oggi anche la sezione del portale www.IlPiemontetivaccina.it, in lingua, dove i cittadini ucraini non ancora vaccinati possono aderire alla vaccinazione anti-Covid. Già circa 40 le adesioni in queste ore.

Possono indicare i propri dati sul portale il www.Piemontetivaccina.it per essere contattati e ricevere tutte le informazioni necessarie anche coloro che sono già vaccinati, ma non sono in possesso della relativa documentazione, oppure coloro che sono vaccinati con un vaccino non autorizzato dall’Agenzia europea per il farmaco (EMA).