Emergenza idrica: la Pastorale sociale invoca una vera «conversione ecologica»
La giornata mondiale sulla desertificazione ci invita ad una riflessione, quanto mai urgente, su un tema divenuto di strettissima attualità: l’acqua. Come Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Vercelli, unitamente agli uffici di Pastorale Sociale delle diocesi di Biella, Casale M.to e Novara, abbiamo compiuto negli anni scorsi un cammino di approfondimento sul tema dell’acqua come dono da accogliere, come risorsa da usare e custodire, come responsabilità per noi e le generazioni future.
Ci hanno guidato le parole di Papa Francesco che nell’Enciclica Laudato Si scrive: «L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terreni e acquatici».
Oggi purtroppo la realtà ha superato l’idea. Le scarsissime precipitazioni dei mesi scorsi e le temperature ben oltre la media delle ultime settimane stanno mettendo in ginocchio il bacino del Po e gran parte della Val Padana
Il Po registra un -70% di portata d’acqua rispetto alle medie storiche, in 170 comuni del Piemonte sono state adottate ordinanze sull’uso consapevole dell’acqua potabile (finalizzata agli scopi alimentari), in alcuni casi si è dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura e la situazione per l’agricoltura si sta facendo emergenziale
Nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle aziende delle nostre terre messe in crisi da questa ondata anomala di siccità, siamo allo stesso tempo consapevoli che i grandi processi e i grandi cambiamenti cominciano dal basso. Dobbiamo incominciare a percorrere nuovi sentieri e a proporci e proporre nuovi stili di vita. È urgente una vera e propria conversione ecologica maturata accompagnata e vissuta nelle nostre comunità dove prendere coscienza di quale dono prezioso sia il creato che siamo chiamati ad amare custodire trasmettere alle future generazioni.
Come comunità cristiana ci impegniamo a comunicare la bellezza del creato, a denunciare le contraddizioni al disegno di Dio sulla creazione, a educare al discernimento imparando a leggere i segni che il creato ci fa conoscere, a scegliere di costruire insieme una casa comune frutto di un cuore riconciliato, a elaborare una strategia educativa integrale che abbia anche dei risvolti politici e sociali, a operare in sinergia con tutti coloro che nella società civile s’impegnano nello stesso spirito
Anche per questa emergenza siamo chiamati a impegnarci con mentalità attiva pregando come se tutto dipendesse dalla provvidenza divina e operando come se tutto dipendesse da noi.