La Lega cerca di minimizzare l’operazione “Unione moderati”, ma di fatto perde l’egemonia sulla Valsesia

L'affollata conferenza stampa di presentazione dell'Unione moderati per la Valsesa

Come era prevedibile la Lega, attraverso il suo segretario provinciale Daniele Baglione, tenta di reagire alla traumatica svolta di venerdì mattina quando una trentina di sindaci e amministratori comunali valsesiani hanno annunciato il loro passaggio a Forza Italia nell’ambito del progetto “Unione moderati per la Valsesia”.

In una nota Baglione osserva che il gruppo di amministratori passati sotto le insegne di FI è composta da esponenti di movimenti civici e precisa che uno solo dei primi cittadini aveva in tasca la tessera della Lega.  Tuttavia è davvero difficile non leggere in quanto accaduto un vero e proprio “terremoto” in un’area geografica da oltre un decennio egemonizzata dalla Lega che aveva portato il Carroccio, ai tempi di Gianluca Buonanno e Paolo Tiramani, a conquistare tutti i centri (grandi e piccoli) della Valsesia con percentuali di consenso ben oltre il 50%, assicurandosi addirittura scranni al parlamento italiano ed europeo. Nell’elenco dei sindaci “esodati” ci sono nomi come quelli dei sindaci di Borgosesia (principale città della Valsesia e secondo centro della provincia) e Serravalle, Fabrizio Bonaccio e Massimo Basso, che sono “eredi” diretti di quell’era d’oro della Lega. Basso, in particolare, fu scelto da Buonanno come suo successore a Serravalle quando lo stesso Buonanno decise di candidarsi sindaco a Varallo al termine del suo secondo mandato serravallese.

Tra i “luogotenenti” storici di Buonanno anche il vice sindaco di Varallo, Eraldo Botta – ex presidente della Provincia, candidato dalla Lega alle Politiche e alle Europee – ha annunciato il suo addio alla Lega pur non rientrando nei nominativi ricompresi nell’operazione “Unione moderati per la Valsesia”. Quindi bisognerà attendere di conoscere la futura collocazione di Botta, ma di certo si tratta di un’altra fuori uscita di peso dal Carroccio.

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