Mega allevamento di Arborio: gli animalisti “diffidano” la ditta costruttrice e gli enti pubblici

Alcune associazioni animaliste hanno inviato nei giorni scorsi una diffida all’azienda Bruzzese e alle amministrazioni pubbliche coinvolte negli iter autorizzativi del maxi allevamento da 274 mila galline ovaiole in costruzione nel Comune di Arborio (Vc). Oltre all’impresa, la diffida a proseguire i lavori è stata inviata anche a Regione Piemonte, Provincia di Vercelli e Comune di Arborio.
L’atto è stato firmato da Gianluca Felicetti per LAV, Sara D’Angelo per la Rete dei santuari di animali liberi e Vita da cani, Matteo Cupi per Animal Equality, Piera Rosati per LNDC Animal Protection, dalla giornalista Giulia Innocenzi in rappresentanza della società Pueblo Unido, dell’attivista Silvia Molè del progetto Parte in Causa – Antispecismo radicale e dalla poetessa Maria Rosa Pantè che fa parte del movimento Ecofem. La diffida è stata redatta dallo studio legale Dini e Saltalamacchia. Alle spese legali hanno contribuito il comitato Riso-Rete indipendente solidarietà e opposizione e alcune cittadine del vercellese.
“Nel documento sono state evidenziate non solo le molteplici carenze nell’iter procedurale, che non ha tenuto conto dei reali pericoli ambientali, climatici e di salute pubblica insiti in tale progetto, di cui le prime vittime saranno comunque le galline – spiegano i firmatari – ma anche il fatto che la popolazione non sia stata adeguatamente informata: nessuna iniziativa pubblica si è svolta o articolo a mezzo stampa pubblicato prima dell’avvio dei lavori, come se la mera pubblicazione di atti sui siti istituzionali possa essere sufficiente a coinvolgere cittadine e cittadini su un progetto tanto impattante sulla loro vita”.
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