Pedemontana piemontese: firmato il “protocollo di legalità” in vista del completamento dell’opera viaria

Nei giorni scorsi, si è tenuta, in Prefettura a Vercelli, una riunione per la sottoscrizione del Protocollo di legalità riferito l’opera viaria “Pedemontana Piemontese” – Collegamento tra l’A4 (Torino – Milano) in località Santhià, Biella, Gattinara e l’A26 (Genova Voltri – Gravellona) in località Ghemme, precisamente nei comuni di Roasio, Lozzolo, Gattinara, Masserano, Brusnengo, Romagnano Sesia e Ghemme.
Il documento è stato sottoscritto dal Prefetto di Vercelli, Lucio Parente, dal Prefetto di Biella, Elena Scalfaro e dal Prefetto di Novara, Francesco Garsia, ciascuno in relazione all’ambito territoriale di rispettiva competenza, nonché, per l’intera opera, dal Dirigente Responsabile della Security aziendale di A.N.A.S. S.p.A., Roberto Piccinini, e dal Rappresentante Legale del consorzio ordinario appaltatore “AGAMIUM”, Andrea Bera.
Hanno preso parte alla riunione, in veste di ulteriori firmatari, con riguardo più specifico all’impiego della manodopera nella realizzazione dell’infrastruttura, il Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Biella-Vercelli e il Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Novara, nonché i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali del settore edile delle tre province interessate all’opera: FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL.
La sottoscrizione è stata preceduta da un momento di approfondimento e confronto sulle finalità del protocollo, volto a illustrarne i contenuti e a condividerne gli obiettivi, alla presenza dei Questori e dei Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza delle province di Vercelli, Biella e Novara, nonché del Capo Centro della Divisione Investigativa Antimafia di Torino. Le Forze di Polizia avranno un ruolo fondamentale nelle attività di prevenzione e di vigilanza per intercettare eventuali casi di condizionamento di stampo mafioso.
Il Protocollo è, infatti, finalizzato, in particolare, a garantire il pieno rispetto della legalità e della trasparenza in ogni fase di realizzazione dell’opera, prevenendo e contrastando al contempo eventuali tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata o indebite interferenze nelle procedure di affidamento.
È prevista, in tale ottica, l’estensione del regime delle informazioni antimafia, di cui all’articolo 91 del Codice Antimafia, all’intera platea delle imprese coinvolte e a tutte le fattispecie contrattuali connesse alla realizzazione della “Pedemontana Piemontese”, in quanto “opera strategica”, indipendentemente dall’oggetto, dalla durata, dal valore delle soglie e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione.
Il documento stabilisce, inoltre, che, in occasione della stipula dei contratti tra il soggetto aggiudicatore e le imprese della filiera coinvolte nella progettazione o nella realizzazione dell’opera, siano inserite specifiche clausole che impegnano le parti a denunciare eventuali tentativi di condizionamento criminale o richieste di natura estorsiva.
Il Protocollo prevede, altresì, la realizzazione, a cura del soggetto aggiudicatore, di una banca dati, articolata in due sezioni – “Anagrafe degli esecutori” e “Settimanale di cantiere o sub-cantiere” -, nella quale confluiranno i dati relativi agli operatori coinvolti e a tutte le attività programmate.
Qualora ritenuto opportuno, tale sistema informatico sarà integrato da eventuali verifiche anche attraverso accessi diretti nei cantieri, effettuate dal Gruppo Interforze Antimafia (G.I.A.) – già operativo presso ciascuna delle tre Prefetture interessate -, con il supporto delle Forze di Polizia, degli Ispettorati Territoriali del Lavoro e del Provveditorato alle Opere Pubbliche, al fine di accertare e prevenire possibili condotte illegali.
All’azione del G.I.A. si affiancherà anche quella del “Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera”, presieduto dal coordinatore del G.I.A., di cui faranno parte oltre agli Ispettorati Territoriale del Lavoro, anche A.N.A.S., la società aggiudicataria e le Organizzazioni sindacali del settore edile, allo scopo di focalizzare l’attenzione sulle modalità di assunzione della manodopera e sui relativi adempimenti previsti dalla legislazione sul lavoro e dal C.C.N.L. di categoria.
Il documento prevede, inoltre, l’istituzione, presso ciascuna Prefettura, di una “Cabina di regia”, con il compito di monitorare l’andamento dell’opera e di affrontare eventuali criticità di rilievo attraverso riunioni periodiche o, se necessario, appositamente convocate.
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