Una firma che fa bene: diverse sono le esigenze di culto sostenute con i contributi 8xmille

Diverse sono le esigenze di culto sostenute con i contributi 8xmille. Si va dalla catechesi all’educazione cristiana, alla cura delle anime attraverso gli uffici pastorali. Vi sono poi la formazione degli operatori liturgici e quella teologico-pastorale. E ancora la manutenzione degli edifici religiosi, che sul territorio dell’Arcidiocesi di Vercelli sono circa 600, e la comunicazione sociale a finalità pastorale.
«A queste esigenze – spiega Michela Ferraris, economo della Curia vercellese – si affiancano inoltre gli interventi caritativi destinati alla Caritas eusebiana, alla Pastorale Migrantes, alle associazioni che sostengono persone in difficoltà, al seminario che ospita preti anziani e al sostentamento del clero».
Nel 2024 il contributo dell’8xmille assegnato all’Arcidiocesi di Vercelli ha visto un’erogazione per le esigenze di culto e pastorale pari a 560.557 euro e di 533.644 euro per gli interventi caritativi.
Le esigenze di culto
«Le somme destinate alle esigenze di culto e pastorale sono state impiegate in favore di attività e organismi della diocesi – illustra Ferraris – Per la formazione di operatori liturgici attraverso la Cappella musicale della Cattedrale; per la manutenzione edilizia del culto esistente quando le parrocchie non riescono da sole a far fronte a interventi di manutenzione o restauro di entità ridotte per i quali non possono accedere ai fondi CEI. Come pure per la cura delle anime attraverso il servizio degli uffici pastorali e il lavoro della curia e l’attuazione del piano pastorale diocesano – aggiunge – Per la formazione teologico pastorale del popolo di Dio che si attua attraverso l’archivio diocesano per la gestione e il riordino perché possa essere fruibile da tutta la popolazione interessata alla consultazione, la formazione del clero, il sostegno economico ai seminaristi e il Meic per contribuire in parte alle spese che il Movimento ecclesiale deve affrontare per l’organizzazione dei vari incontri e convegni culturali durante l’anno pastorale».
A questi si aggiunge inoltre il sostegno ai mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale: al Corriere Eusebiano, «settimanale cartaceo e online quotidiano che tratta temi per lo più diocesani coerenti con i valori cristiani cattolici – precisa – al Canale YouTube diocesano “Sant’Eusebio Channel” che trasmette video e dirette streaming di eventi culturali e religiosi che si svolgono nell’anno pastorale e al Centro Missionario Diocesano perché possa organizzare eventi di sensibilizzazione alla missione e al suo sostegno».
Non solo. Una parte dei contributi è destinata alla catechesi ed educazione cristiana attraverso il Centro di consultazione prematrimoniale e familiare «per sostenere in parte i corsi che supportano soggetti in difficoltà psico-fisica, famiglie, bambini, vedovi» afferma Ferraris.
Interventi caritativi
Le somme destinate agli interventi caritativi, come illustra l’economo dell’Arcidiocesi di Vercelli, vengono impiegate invece dalla diocesi per sostenere le azioni della Caritas eusebiana «rivolte a persone in difficoltà che necessitano di aiuti economici per l’acquisto di beni di primaria importanza – sottolinea – per il monitoraggio e l‘accompagnamento di nuclei familiari in difficoltà sia nel sostenere le spese per la scolarizzazione dei figli che il pagamento delle utenze.
«E per dare la possibilità di tenere aperto uno sportello di orientamento informativo per il lavoro con aziende partner, di accompagnamento socio-educativo e psicologico per migliorare le loro condizioni di vita e diventare pian piano economicamente indipendenti; per il servizio di dormitorio e gestione di case per emergenza abitativa utilizzate da persone senza fissa dimora, famiglie sfrattate e singoli che arrivano dalla rotta balcanica».
A beneficiare delle risorse destinate agli interventi caritativi è anche la Pastorale Migrantes diocesana «per l’accoglienza di famiglie o singoli rifugiati stranieri «in forte deficit economico in possesso di protezione in uscita dai Cas o dagli Sprar – precisa Ferraris – perché queste persone possano integrarsi al meglio nel nostro territorio per una miglior convivenza con la popolazione già residente».
Risorse vengono destinate, inoltre, al seminario arcivescovile che ospita preti anziani autosufficienti come pure alle associazioni caritative del territorio, la Società di San Vincenzo De Paoli, il Gruppo di Volontariato Vincenziano, il Centro Aiuto alla Vita, la cui missione è dare sostegno a persone in difficoltà.
«Il terzo importo assegnato all’Arcidiocesi è invece destinato al sostentamento del clero che garantisce loro una remunerazione dignitosa secondo il principio della perequazione» aggiunge Ferraris.
La firma per l’8xmille
Un insieme di azioni, dunque, per cui diventa importantissima la firma per destinare l’8xmille alla Chiesa Cattolica nella dichiarazione dei redditi.
«I sacerdoti oltre alla diffusione dell’annuncio del Vangelo e alla celebrazione dei sacramenti, sono sempre più al fianco di chi ha bisogno portando conforto e speranza. Hanno anche un importante impegno educativo nei confronti dei giovani che frequentano le parrocchie. Sostengono gli ammalati e le persone anziane sempre più spesso lasciate sole – dice Ferraris – La corresponsabilità è sentire il bisogno di contribuire personalmente, sia con risorse che con il talento, alla vita della comunità di cui facciamo parte. Ovviamente il consenso dei cittadini verso la Chiesa è libero, ma tutti i fedeli dovrebbero provvedere alle sue necessità come all’interno di una grande famiglia».
E conclude: «Fondamentale è ribadire è che i bisogni della Chiesa non sono sostenuti né dallo Stato e nemmeno dal Vaticano, ma sono i fedeli ad avere la responsabilità totale del suo sostegno economico con le offerte deducibili e l’8xmille: è chiesto ad ognuno di fare la propria parte».
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