Quando Vercelli era “capitale”: oltre 400 persone in S. Andrea per la tavola rotonda condotta da Paolo Mieli

“Vercelli capitale della spiritualità, dell’arte, dell’emancipazione e dell’innovazione”, questo titolo della tavola rotonda proposta, nel pomeriggio di sabato, dalla “Consulta 1219” in collaborazione con il Comune di Vercelli e molti altri soggetti istituzionali e privati, che ha richiamato nella basilica di Sant’Andrea oltre 400 persone.
Quattro i relatori coordinati da un moderatore d’eccezione, il giornalista e scrittore Paolo Mieli: il cardinale Giuseppe Versaldi, che ha messo a fuoco il ruolo di Eusebio nel forgiare l’identità spirituale del Piemonte e dell’area Nord Occidentale dell’Italia, Emanuela Daffara, Soprintendente Opificio delle Pietre Dure Di Firenze che ha messo in risalto il contributo straordinario di Vercelli all’arte e alla cultura, in particolare nel Medioevo e nel Rinascimento; Irene Bongiovanni, responsabile nazionale del settore Cultura, Turismo, Sport del mondo Cooperativo, che ha sottolineato le grandi pagine di emancipazione sociale e femminile di cui Vercelli è stata protagonista e Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, che ha illustrato le grandi conquiste scientifiche realizzate nel territorio vercellese.
Particolarmente interessanti si sono rivelati proprio gli interventi di apertura del card. Versaldi e in chiusura del prof. Corgnati: l’alto prelato ha tracciato con lucidità e con estrema capacità di sintesi i tratti fondamentali della figura di Eusebio e il suo ruolo non solo di “gigante della fede” e avversario coraggioso dell’eresia ariana, ma soprattutto di evangelizzatore: «Eusebio – ha detto Versaldi – comprese l’importanza della formazione dei laici e dei sacerdoti creando il cenobio, una sorta di seminario delle origini, che garantisse la continuità dell’azione evangelizzatrice in queste terre».
Corgnati ha insistito molto sulla figura di Galileo Ferraris e sull’importanza delle sue intuizioni per la scienza applicata all’ingegneria: «Galileo Ferraris non tradusse mai le sue invenzioni in imprese aziendali come fecero Edison e Tesla, ma questi ultimi non avrebbero ottenuto i loro successi anche industriali senza le intuizioni del grande scienziato vercellese». Poi Corgnati ha gettato uno sguardo a un’altra eccellenza del nostro territorio: «Credo che dovremmo valorizzare la grande maestria nella gestione delle acque di cui la nostra gente è depositaria. Se si dovesse individuare un luogo dove promuovere la ricerca e l’insegnamento in questo particolare campo non avrei dubbi a indicare il Vercellese».

Il folto pubblico presente
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