Sanita’ piemontese: positivo l’incontro al tavolo ministeriale
Si è conclusa venerdì sera al Ministero dell’Economia la riunione del Tavolo sulla verifica dei programmi operativi e dell’andamento economico della sanità piemontese del primo semestre 2015: “Il Tavolo non ha chiesto al Piemonte di proseguire i programmi operativi nel prossimo biennio e questo ci fa davvero ben sperare che si possa presto scrivere la parola fine al lungo percorso del piano di rientro dal debito sanitario” commenta l’assessore alla sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta.
“E’ stata per i nostri tecnici guidati da Fulvio Moirano una riunione lunga e delicata – commenta l’assessore alla sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta – durante la quale è stato riconosciuto al Piemonte di aver intrapreso e mantenuto nell’ultimo anno e mezzo il percorso virtuoso di rientro dal debito sanitario avviando nel concreto con atti amministrativi (la programmazione della rete ospedaliera e di assistenza territoriale, la razionalizzazione dei laboratori analisi, l’accentramento delle gare d’appalto, il contenimento della spesa farmaceutica, la revisione della rete oncologica, l’approvazione degli atti aziendali) ma soprattutto con il riordino dei bilanci delle Asl dal 2011 fino ad oggi, al punto che i conti del 2014 sono stati chiusi in attivo di 55 milioni di euro. Questo è stato particolarmente apprezzato – aggiunge Saitta – e nelle prossime settimane il tavolo ministeriale vorrà completare la verifica sulle nostre previsioni di attivo di bilancio del 2015, alla luce del riparto del fondo sanitario nazionale che sarà deliberato dal Ministero della Salute a giorni”.
“La Regione Piemonte aveva siglato il Piano di Rientro dal disavanzo il 29 luglio 2010 e da allora sono trascorsi cinque lunghi anni in cui le mancate risposte, ma soprattutto le mancate riforme richiesta dai Ministeri e l’assenza di programmazione da parte della Giunta di centrodestra hanno mantenuto il Piemonte nella condizione in cui l’abbiamo trovata nel giugno 2014, con il blocco totale delle assunzioni e del turn over negli ospedali, i costi fuori controllo, i bilanci delle aziende sanitarie fermi al 2011, solo per citare le voci più macroscopiche di una barca che era alla deriva” conclude Saitta.