Banda ultralarga: l’Anci Piemonte vuole un “digital bonus” per le imprese
“L’avvio del bando per la realizzazione della banda ultralarga nelle periferie rappresenta un’opportunità straordinaria per il territorio e i Comuni non si faranno trovare impreparati”. Non ha dubbi Michele Pianetta, vice presidente di ANCI Piemonte con delega all’innovazione e assessore comunale a Villanova Mondovì, ottimista di fronte alla notizia dello sblocco di 284 milioni di euro di fondi pubblici per la realizzazione della connessione veloce nelle cosiddette “aree a fallimento di mercato”. Negli ultimi tempi sono state numerose le iniziative messe in campo dall’ANCI per far conoscere ai Comuni il Piano Banda Ultralarga, da ultimo un incontro con il ministro per gli affari regionali Enrico Costa lo scorso 29 luglio al Palaterme di Lurisia, nel cuneese.
Il bando appena partito è soltanto il primo step. I fondi stanziati non risolveranno definitivamente il problema e non tutti i soggetti interessati potranno godere dei contributi: si stima infatti che il 50% dei Comuni piemontesi non riuscirà a realizzare i collegamenti tra le dorsali e le fibre locali. ANCI Piemonte, tuttavia, intende fare di più e lancia in queste ore la proposta di un “digital bonus”, inteso come detrazione d’imposta per le imprese che decideranno di investire autonomamente nell’innovazione digitale. “Intendiamo chiedere a Governo e Regione una forma di agevolazione simile all’art bonus – spiega il presidente di ANCI Piemonte Andrea Ballarè – la nostra potrebbe diventare un’iniziativa di rilievo nazionale, per evitare che l’Italia diventi il fanalino di coda dell’Europa, davanti solo a Grecia, Croazia e Cipro, in altre parole ne va del futuro del territorio e della nostra economia”.
Le incognite non mancano e riguardano soprattutto il nodo dei collegamenti tra le dorsali e le abitazioni. “Vogliamo evitare il ripetersi di ciò che è accaduto in passato, quando in Piemonte sono stati investiti 7 milioni di euro per portare la fibra ottica in aree semiperiferiche e poi la stessa non è mai stata accesa – concludono Ballarè e Pianetta – per questa ragione sarà necessario un intervento di monitoraggio puntuale e costante da parte della Regione, alla quale abbiamo già chiesto un incontro per fare presenti problemi e criticità che riteniamo cruciali”.