Una nota ufficiale dell’Arcidiocesi sui fatti della residenza “La Consolata”

«Vicinanza alle vittime dei maltrattamenti e alle loro famiglie». Viene anche precisato che la diocesi non è nè proprietaria nè coinvolta nella gestione della struttura

I funerali di due delle cinque vittime di Brandizzo si svolgeranno in Duomo a Vercelli

Sulla vicenda della residenza “La Consolata” si registra una presa di posizione dell’arcidiocesi di Vercelli.

«La Diocesi di Vercelli, apprese con stupore e profondo rammarico le inquietanti notizie di cronaca provenienti dalla Casa di riposo “La Consolata” di Borgo d’Ale, mentre apprezza la assidua dedizione con la quale molti operatori sanitari, nel settore sia pubblico che privato, continuano a svolgere il loro impegno quotidiano, desidera esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle vittime dei fatti riportati in sede di cronaca e ai loro familiari.

Ribadisce che qualsiasi trattamento terapeutico non può che essere improntato all’atteggiamento evangelico di carità, donazione reciproca e disinteressato servizio verso chi vive la drammatica esperienza della malattia, della anzianità disabilitante e della croce fisica e morale, sulla base dell’insegnamento proveniente dalla parabola del Buon Samaritano.

Il rispetto integrale della dignità della vita, in tutte le sue forme, dalla nascita alla morte naturale, e il rifiuto assoluto della violenza devono costituire i cardini ispiratori del comportamento di chi si rapporta agli ammalati e ai sofferenti, tanto più quando questo servizio viene prestato in forma professionale.

La Diocesi di Vercelli intende altresì precisare di non essere proprietaria dell’immobile in cui è ospitata la predetta Casa di riposo “La Consolata” e di essere priva di qualsiasi coinvolgimento gestionale con la struttura stessa.

Arcidiocesi di Vercelli Ufficio Comunicazioni sociali»