Nuovo decreto vescovile: assoluzione in tempi di pandemia
Vercelli, 23 Marzo 2020
CONSIDERATA la Nota della Penitenzieria Apostolica del 19 marzo 2020;
CONSIDERATO parimenti l’indirizzo orientativo della Presidenza della CEI;
VALUTATE le circostanze straordinarie in cui si trova la nostra Arcidiocesi a causa della grave epidemia in atto;
A NORMA dei canoni 961-962 del Codice di Diritto Canonico,
CON IL PRESENTE DECRETO DISPONGO:
1. I sacerdoti assistenti religiosi presso le strutture, i presidi ospedalieri, le case di cura e le residenze sanitarie assistenziali (R.S.A.) possono impartire l’assoluzione a più penitenti senza previa confessione individuale quando gli ammalati ivi ricoverati siano in pericolo di morte o si trovino in reparti in cui non sia possibile garantire contemporaneamente il segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie.
2. L’assoluzione può essere impartita anche al personale sanitario che ne faccia richiesta.
3. Si provveda che i presenti possano ascoltare almeno le parole del sacerdote che impartisce l’assoluzione. I non udenti o gli impediti a udire la voce del sacerdote siano messi in grado di comprendere ciò che avviene.
4. Ai sacerdoti che impartiscono l’assoluzione compete valutare se sia possibile e conveniente avvertire delle condizioni previste, ossia il pentimento per i propri peccati e il proposito di confessare quelli gravi quando, superate le attuali circostanze o riottenuta la salute, si potrà accedere alla confessione individuale.
5. Si tenga conto, per quanto compatibile, del n. 35 del Rito della Penitenza.
La decorrenza, delle presenti disposizioni, è immediata ed al termine delle attuali gravi circostanze straordinarie e di emergenza sarà data comunicazione della cessazione delle presenti disposizioni.
† Marco Arnolfo
Arcivescovo Metropolita di Vercelli
Il Cancelliere Arcivescovile
Sac. Ettore Esposito
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