Il messaggio natalizio dell’Arcivescovo: «Camminiamo insieme nella luce del Natale»

Ecco il testo del messaggio augurale dell’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, scritto per i lettori del Corriere eusebiano.

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Care sorelle, cari fratelli, prima della celebrazione della Messa in carcere, un detenuto ha rivolto nel suo saluto l’augurio che il santo natale ci sproni a cambiare il cuore, ci insegni a volerci bene, perché tutti sentiamo il bisogno di essere voluti bene. Ha aggiunto che davanti a quel Bambino ci sentiamo amati di un amore che ci rende a nostra volta capaci di amare.

Non è vero che siamo sempre gli stessi e non possiamo cambiare – ha ancora detto – possiamo rinascere dal bene ricevuto e dal bene che doniamo. Anche noi possiamo mettere germogli e fiori e cominciare una vita nuova.

Ed ha manifestato, inoltre, di possedere una stupenda novità di vita quando, ringraziando la Direttrice, gli Agenti, il Magistrato, il Cappellano, i Volontari, ha espressamente detto che questi sono tutti al loro servizio, spendendo tempo e competenze per tutti loro.

Raccogliamo la testimonianza di questo nostro fratello; egli compie la profezia di Isaia, che risuonerà nella Messa della notte di Natale: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”. Dal buio del carcere è stato capace di scorgere la luce vera, quella che illumina ogni uomo e di lasciarsi conquistare il cuore.

Dal carcere quest’anno accogliamo l’augurio di speranza, di credere nella potenza rigeneratrice dell’amore di un Dio che assumendo la povertà della nostra condizione umana provoca la nostra tenerezza, suscita germogli di vita da rami che sembravano secchi.

In questo tempo ripartiamo insieme come i personaggi del presepe. Sono disposti su strade diverse, ma tutti attratti da un unico punto di convergenza: la semplicità di un Bambino nella culla, che rivela la straordinaria grandezza dell’Amore di Dio per noi. Dio non desiste dal suo proposito di conquistare il nostro cuore per trascinarci dalle tenebre alla luce, dall’indifferenza e dalla ricerca esasperata del profitto alla capacità di prendersi cura degli altri, dalla morte del peccato alla vita di figli di Dio.

Mettiamoci in cammino con fiducia per costruire rapporti nuovi di pace e di armonia tra di noi e con il creato e imitiamo i pastori che partono dopo aver sentito con stupore gli angeli cantare: gloria a Dio e pace in terra agli uomini amati dal Signore

Buon Natale,

+ mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo