«Immigrazione: siamo di fronte a una deriva che non produce sicurezza»

Presa di posizione di Caritas e Ufficio Migrantes sul “decreto sicurezza” e sull’astensione dell’Italia dal Global Compact

Ecco il testo di un comunicato congiunto diramato da Caritas diocesana vercellese e Ufficio Migrantes della diocesi.

Nell’anno in cui abbiamo celebrato i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani le ultime ricerche Istat ci forniscono dati allarmanti sulla povertà nel nostro Paese, che ha raggiunto il livello massimo dal 2005 sia in termini di famiglie sia di singole persone. In Italia sono 5 milioni gli individui in condizione di povertà assoluta, che soffrono la negazione di diritti elementari, come la casa, il lavoro e la salute. E’ una situazione che anche il nostro territorio patisce profondamente.

E’ complessa anche l’evoluzione relativa alla tematica migrazioni.

In primo luogo il decreto sicurezza, recentemente varato, contiene la negazione di principi basilari della nostra Costituzione quali solidarietà e uguaglianza; nutriamo forti dubbi che esso porti a un reale miglioramento delle condizioni di sicurezza nel nostro Paese, rischiando invece di incrementare sacche di precarietà e marginalità particolarmente esposte al fenomeno della criminalità organizzata. E’ evidente anche il rischio dell’aumento del numero di persone senza fissa dimora.

Inoltre esiste il grosso problema del tema della domiciliarità, così come riscritta dal decreto, che rischia di escludere cittadini e famiglie di immigrati da alcuni servizi fondamentali.

In secondo luogo è preoccupante l’assenza “ingiustificata” del nostro Paese al Global Compact per le migrazioni di Marrakesh, in cui 164 Nazioni hanno sottoscritto un documento importante per una «migrazione sicura, ordinata e regolare», frutto di ampie consultazioni che hanno coinvolto governi, organismi internazionali, enti non governativi e singoli esperti. Tale documento costituisce a nostro avviso un’importante opportunità per creare un quadro di riferimento comune per gli Stati in materia di migrazioni, favorendo la cooperazione e i diritti fondamentali per i migranti, come l’accesso ai servizi di base e il dovere imprescindibile di salvare le vite in pericolo.

Vivere responsabilmente il Natale cristiano significa celebrare l’amore di Dio per ogni uomo e ogni donna e ispirare la ricerca del bene comune allo stile di solidarietà, essenzialità e condivisione che è alla base del Vangelo.

Gianni Brunoro, direttore della Caritas diocesana di Vercelli

Paolo Solidani, direttore dell’Uff. Migrantes della diocesi di Vercelli