L’Arcivescovo al consiglio pastorale: «I miei anni insieme a voi»

Venerdì sera riunione particolare dell’assemblea diocesana. Il consuntivo e in mandato per il futuro di padre Masseroni

E’ stata una seduta molto speciale del consiglio pastorale diocesano quella svoltasi venerdì sera nell’aula magna del seminario. Come sempre la serata si è sviluppata a partire dalla relazione dell’arcivescovo padre Enrico Masseroni che ha esordito spiegando: «Questa per me, probabilmente, è l’ultima occasione di incontro con questo consiglio e dunque voglio ringraziare tutti e ciascuno per il vostro contributo in questi anni». Il riferimento, ovviamente, era all’imminente conclusione della missione pastorale di padre Masseroni che, nel febbraio prossimo, compirà 75 anni. E tutto l’intervento dell’Arcivescovo davanti al consiglio pastorale è rimasto in equilibrio tra un consuntivo dei 17 anni passati alla guida della diocesi eusebiana e alcune tracce per il cammino futuro.

P. Masseroni ha insistito molto sul “metodo pastorale” che ha proposto durante il suo mandato episcopale: «Un metodo basato su quattro cardini: dalla comunione alla corresponsabilità pastorale, il passaggio dalla preghiera all’operatività pastorale, quello dal convenire all’andare e, infine, il passaggio dal servizio di ministero al servizio di magistero». Un metodo, quello enucleato dall’Arcivescovo, che ben si è declinato negli eventi che ne hanno caratterizzato il cammino di pastore: dalla visita di Giovanni Paolo II nel 1998 all’avvio della missione popolare, dal congresso eucaristico del 2010 alla cattedrale rinnovata al termine di complessi lavori che diventa un simbolo del rinnovamento della Chiesa.

Volgendo lo sguardo al futuro p. Masseroni ha rilanciato le tre sfide fondamentali del suo magistero: famiglia, giovani, vocazioni.

Poi spazio ai ringraziamenti a tutti quanti hanno collaborato nel progetto della chiesa di Eusebio e un pensiero finale: «Sono profondamente grato a Maria, madre della Chiesa eusebiana, assai presente nel nostro territorio e con voi chiedo alla Madonna degli infermi, un po’ di vigore e di serenità per celebrare bene la “messa della sera” e per continuare, come Mosè sul monte, soprattutto il ministero della preghiera. Di cuore benedico tutti».

Un lungo applauso dei membri del consiglio pastorale ha salutato le conclusioni dell’Arcivescovo.