Una nuova “équipe” per il Seminario di Vercelli

Alcune importanti scelte dell’Arcivescovo per favorire e accompagnare i percorsi vocazionali

Il seminario di piazza S. Eusebio sede delle lezioni

La tematica vocazionale costituisce un focus di attenzione privilegiata per la nostra Arcidiocesi, da tempo impegnata a promuovere ad ogni livello la diffusione di una sensibilità ecclesiale atta a incentivare e promuovere in particolare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. In questo anno pastorale 2017-18 va in tale direzione il rinnovamento della struttura del Seminario di Vercelli, che assume la seguente configurazione: svolge le funzioni di rettore, per quanto concerne la formazione umana, spirituale, pastorale e culturale dei seminaristi, don Renzo Del Corno, che mantiene gli altri suoi attuali incarichi e adempie il nuovo servizio avvalendosi di una équipe formativa costituita anche da mons. Giuseppe Cavallone, mons. Tonino Guasco, don Salvatore Puglisi, che hanno maturato significative esperienze in questo settore. I seminaristi per quest’anno sono quattro, inseriti rispettivamente in I, II e III Teologia, mentre il lettore Luciano Condina, avendo ultimato il percorso di studi filosofico-teologico, è ormai prossimo alla Ordinazione diaconale ed è assegnato alla collaborazione pastorale nell’ambito della Comunità Pastorale Vercelli Ovest. I rimanenti chierici maturano la necessaria esperienza pastorale nel fine settimana nelle seguenti Comunità Pastorali: Vercelli Cattedrale, Vercelli Ovest, Trino. Il loro percorso formativo si svolge dal martedì al sabato mattina nel seminario di Novara, ove seguono i corsi accademici di teologia con i seminaristi di Novara e Biella. Dopo il fine settimana trascorso nelle rispettive Comunità Pastorali, il lunedì pomeriggio si ritrovano insieme nel seminario di Vercelli con il Rettore per maturare una necessaria esperienza comunitaria di appartenenza diocesana sino a martedì mattina. La riapertura del seminario di Vercelli, fortemente auspicata dal nostro Arcivescovo e dall’intero presbiterio, rappresenta un importante segnale di speranza per la intera comunità diocesana, chiamata ad essere testimone nella storia dell’amore indefettibile di Gesù Cristo per la sua Chiesa.