150° di fondazione del Corpo degli Alpini: la 10ª tappa della staffetta parte sabato da Vercelli
Il fitto calendario di eventi collegati al 150° di fondazione del Corpo degli Alpini, che culminerà a Napoli il 15 ottobre prossimo, vivrà in questo fine settimana, un momento vercellese. La 10ª tappa della staffetta alpina tra Ventimiglia e Trieste, infatti , partirà da Vercelli – piazza Cavour – alle 9,30 di sabato 18 giugno. Da qui raggiungerà Borgolavezzaro e quindi terminerà a Novara.
La staffetta Ventimiglia- Trieste si iscrive nelle celebrazioni del 150° della costituzione del Corpo degli Alpini, avvenuta a Napoli il 15 ottobre del 1872 con la firma apposta da Re Vittorio Emanuele II sul decreto che istituì le prime quindici compagnie alpine. Vedrà i corridori delle Truppe Alpine dell’Esercito e dell’Associazione Nazionale Alpini coprire 1500 km in quattro settimane, con un itinerario di 23 tappe che collegherà le Alpi Marittime a quelle Giulie, (con uno “spin-off” sull’Appennino abruzzese), passando per alcune località significative della storia delle penne nere.
La Staffetta Alpina toccherà i luoghi delle origini del Corpo e attraverserà città alpine come Torino, Cuneo, Ivrea, Biella, Aosta, Lecco, Como, Brescia, L’Aquila, Trento, Belluno e Udine, passerà per le sedi di reparti delle Truppe Alpine dell’Esercito, raggiungendo montagne, monumenti e memoriali cari a tutte le penne nere. Il lungo viaggio che unirà sport e storia si snoderà anche attraverso posti particolari come Sagliano Micca, nel biellese, dove è situata la fabbrica degli inconfondibili cappelli con la penna, e Cassano d’Adda, in provincia di Milano, dove nacque l’ideatore del Corpo, Domenico Perrucchetti. Anche Vercelli sarà interessata da questo evento, quale città di partenza della decima tappa: la Vercelli-Novara
Gli atleti porteranno in staffetta una fiaccola la cui fiamma sarà protetta dalle ali di una colomba, simbolo di pace, riproduzione di quella che l’11 maggio 2018 – in occasione della 91a Adunata di Trento partendo dal Sacrario di Castel Dante raggiunse la Campana dei Caduti di Rovereto – dove ad attenderla c’era Guido Vettorazzo, reduce di Russia: a suggellare qual momento furono i cento rintocchi di Maria Dolens, la campana simbolo di pace e fratellanza, realizzata con il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti alla Prima guerra mondiale.
La fiaccola, passando come testimone da città a città, rappresenterà un segno di speranza e un simbolo di coesione e solidarietà, all’insegna dei valori alpini e dell’impegno per la comunità espresso dall’Associazione Nazionale Alpini, le cui migliaia di volontari ogni anno donano migliaia di ore di lavoro, operando al fianco delle istituzioni locali nel campo della protezione civile e a sostegno di numerose iniziative in favore dei più bisognosi.