Chiude la ferrovia Novara-Varallo e scoppia la polemica

I sindaci valsesiani pronti a “calare” (in treno) a Torino. Tiramani: «Con l’avvento di Chiamparino era un esito inevitabile»

Cala il sipario sulla linea ferroviaria Novara-Varallo. L’assessore ai trasporti della Regione Piemonte ha recentemente dichiarato l’imminente chiusura della tratta a partire dal prossimo mese di settembre con la sostituzione delle corse con un servizio di pullman. Per la verità l’operatività della ferrovia che unisce Novara alla Valsesia era ormai ridotta all’osso e la tratta, da anni, presenta indici di utilizzo (e quindi di redditività) abbondantemente sotto la soglia della sostenibilità.

Nonostante ciò l’annunciata chiusura della Novara- Varallo ha innescato immeditamante reazioni e polemiche politiche.

Intanto si deve registrare l’iniziativa del giovane sindaco di Sabbia, il venticinquenne studente-pendolare Carlo Stragiotti, che il 28 agosto intende portare a Torino, ovviamanete in treno, i suoi colleghi sindaci della Valsesia per rappresentare il disappunto dell’area montana per questo ennesimo taglio di servizi.

Ma è soprattutto la Lega Nord, grande sponsor del “salvataggio”, qualche anno fa, della Novara-Varallo, ad alzare la voce: «Innanzitutto – dice Paolo Tiramani, esponente del Carroccio ed ex consigliere regionale – sono dispiaciuto per la nostra Valsesia e per tutti gli utenti della linea ferroviaria che si vedranno sottrarre un servizio indispensabile per il trasporto locale. Tuttavia era scontato che, con l’avvento della giunta regionale guidata dal presidente del Pd Sergio Chiamparino, tale decisione venisse adottata, in quanto la Novara-Varallo era stata salvaguardata specificatamente da una determinata parte politica facente capo a Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte uscente, e persona molto vicina al territorio valse siano».