Commercio, bar, ristoranti, pizzerie: «Ripartire presto e in sicurezza o è la fine»

Giovedì mattina una delegazione dell’Ascom di Vercelli ricevuta dal prefetto Francesco Garsia

La delegazione Ascom davanti alla Prefettura

Giovedì mattina una delegazione dell’Ascom di Vercelli guidata dal presidente provinciale, Antonio Bisceglia e dal suo vice Massimo Maio e composta dai responsabili FIPE-Ascom dei comparti Ristoranti, Pizzerie e Bar Jose Saggia, Alfonso Buonocore e Simone Musazzo, si è recata dal prefetto Francesco Garsia, per illustrate il “manifesto” #lamisuraècolma, condiviso online con centinaia di esercenti preoccupati per le conseguenze economiche del prolungato lockdown.

Prima di salire dal Prefetto la delegazione si è brevemente intrattenuta con i giornalisti davanti al Palazzo di via S. Cristoforo per spiegare i punti principali oggetto dell’incontro.

«Oggi siamo qui – hadetto Bisceglia – soprattutto per rappresentare i problemi della categoria dei pubblici esercizi, dei bar, dei ristoranti, delle pizzerie, anche se quasi tutto il comparto commerciale sta soffrendo moltissimo. Non vogliamo trattamenti di favore da parte delle istituzioni, ma chiediamo di ripartire in sicurezza, garantendo tutte le norme sul distanziamento sociale e di prevenzione del virus».

Accorato l’appello di Saggia: «Siamo preoccupati anzitutto per le nostre famiglie e i nostri dipendenti e dunque se siamo sicuri di poter tutelare la loro salute è evidente che altrettanto possiamo dire dei clienti che si rivolgono ai pubblici esercizi. Noi siamo pronti a riavviare i motori e intendiamo farlo al più presto perché senza lavoro non c’è futuro».

Gli operatori del settore hanno accolto con favore l’annunciata riapertura, da lunedì, almeno delle attività legate alla consegna a domicilio e al take away, ma chiedono di più: «Protocolli chiari per le riaperture, contributi a fondo perduto per compensare le pesanti perdite economiche, la rinegoziazione dei debiti bancari, la sospensione di bollette e affitti, il pagamento puntuale della cassa integrazione, la cancellazione delle imposte per il 2020 e lo stop alle tasse locali sui dehors».