Conclusa la prima fase della sperimentazione del vaccino ReiThera attuata al S. Andrea di Vercelli

Silvio Borré e Angelo Penna

L’Asl di Vercelli sta dando un contributo importante nella lotta alla pandemia da Covid-19: «L’ospedale Sant’Andrea è tra i 25 centri in tutta Italia in cui si sperimenta ReiThera, il vaccino 100% made in Italy realizzato in collaborazione con l’istituto Spallanzani di Roma – spiega il Direttore Generale dell’Asl di Vercelli, Angelo Penna – Da alcuni mesi è stata proposta alla Direzione generale l’adesione al progetto, attualmente alla fase due e tre della sperimentazione, e dopo essere entrati nella rete italiana delle strutture accreditate si è partiti con le inoculazioni su 72 pazienti, che costituiscono una quota importante, circa un quarto, dei pazienti totali in Italia coinvolti in questa fase preliminare di test». Complessivamente la sperimentazione, per essere validata dalla comunità scientifica internazionale, dovrà coinvolgere un totale di 900 persone.

Tra i volontari che hanno deciso di presentarsi spontaneamente ci sono anche parenti di pazienti deceduti per Covid e figure istituzionali del territorio. Le attività sono partite venerdì 19 marzo con i primi 30 volontari e terminate venerdì 26  marzo. Arrivando a 72 pazienti.
I test prevedono la somministrazione al primo gruppo di una prima mezza dose, al secondo di una dose piena, e al terzo di una semplice soluzione fisiologica. Dopo 21 giorni ci sarà la seconda mezza dose per il primo gruppo e la somministrazione della fisiologica per il secondo e terzo gruppo. Il protocollo di ricerca prevede che i partecipanti, così come gli stesi medici, non siano a conoscenza di cosa viene iniettato.

«Ci sarà quindi una prima valutazione sulla presenza di anticorpi, e al 35° giorno – racconta Silvio Borrè, direttore della Struttura Complessa delle Malattie Infettive dell’Asl Vercelli – vedremo il grado d’efficacia del vaccino. Inizialmente pensavamo che sarebbe stato difficile l’arruolamento di volontari, invece abbiamo riscontrato una grande sensibilità delle persone su questo tema. Devo sottolineare – prosegue Borrè la professionalità e la disponibilità di tutto il personale medico e infermieristico delle Malattie infettive e il grande supporto dato dalla Farmacia ospedialiera».