Dopo il figlio in carcere anche il padre. L’accusa: usura ed estorsione

Le indagini della Mobile portano dietro le sbarre Emanuele Messana, 54 anni, originario di Gela e residente nel rione Aravecchia di Vercelli

A febbraio era stato arrestato il figlio, adesso finisce in galera il padre: è una brutta storia “di famiglia” quella che emerge dal racconto del capo della mobile, Alessandro Mennini, al termine di un’attività investigativa che ha portato dietro le sbarre Emanuele Messana, 54 anni, originario di Gela, ma residente a Vercelli (quartiere Aravecchia). Alle spalle una sfilza di precedenti per lesioni, minacce, omicidio, spaccio, associazione a delinquere di stampo mafioso. In sostanza gli agenti hanno accertato che Emanuele Messana ha proseguito (pur dai domiciliari) l’attività di usura ed estorsione che aveva portato all’arresto del figlio Ignazio, 30 anni. Dal quadro emerso dalle indagini i Messana (coinvolta anche la madre e altri figli di Emanuele) avevano messo in piedi una vera e propria attività professionale mirata all’usura.