Due ultrasettantenni arrestati dalla squadra mobile

Due operazioni distinte degli agenti per condurre in carcere un uomo di 70 e un altro di 76. Alle spalle una lunga serie di reati

Settantasei anni uno, settanta l’altro: un’età in cui, in genere, si pensa a godersi la pensione. Invece per il torinese Giuseppe Chiarle, classe 1935, e Silvano Bagatin, nato nel 1941 a Rovigo, si sono spalancate le porte della galera. Sono infatti finiti in carcere in seguito a due operazioni distinte della squadra mobile della Questura di Vercelli. La posizione più pesante riguarda Chiarle che aveva sulle spalle condanne per complessivi 8 anni e 3 mesi con imputazioni che svariano dall’associazione per delinquere alla truffa, dall’appropriazione indebita alla violazione delle leggi fallimentari. Il primo arresto nel 1975. Già nel 2007 era stato “pizzicato” dalla Questura di Vercelli nell’ambito di una operazione legata al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Per Bagatin pendente vi erano una condanna a un anno e 8 mesi e una multa da oltre 6mila euro. Per lui una “carriera” nel mondo dell’usura. «Il messaggio che vogliamo lanciare – ha detto il dirigente della mobile Alessandro Mennini – è che la giustizia non fa sconti. Se si sbaglia prima o poi il conto va pagato».