E’ ancora “giallo” sul camionista ucciso sull’autostrada ad Alice

Mentre proseguono le indagini è mistero anche sull’arma che avrebbe provocato la ferita mortale al petto dell’autotrasportatore francese

Gli inquerenti sono al lavoro per capire cosa sia successo lungo la bretella autostradale Santhià-Ivrea: all’altezza dell’abitato di Alice Castello un camionista 52 enne di Lione, Dominique Fevre, sposato e padre di tre figli, è stato trovato morto accasciato in un mare di sangue nella cabina del suo tir. Il mezzo trasportava scatolame, dunque merce che non parrebbe avvalorare la teoria di una rapina finita male (anche se questa resta l’ipotesi prevalente). L’allarme, nel primo pomeriggio di mercoledì, è stato lanciato da un suo collega partito come lui da Lione mantenendo il contatto radio. E’ stato proprio il collega a scoprire il cadavere. Sul corpo dell’uomo molte ferite  provocate da un coltello. Ma dai rilievi della scinetifica pare emergano dubbi sull’arma che avrebbe provocato la ferita mortale al petto. Secondo una prima ricostruzione l’uomo avrebbe cercato di difendersi chiudendosi all’interno della cabina, ma l’aggressore (o gli aggressori) con furia e determinazione ha sfondato il vetro penetrando all’interno. Sull’efferato episodio indagano la polizia di Vercelli e la Procura della Repubblica del capoluogo.

(Ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni)