Eva Colombo (Asl Vc) replica a Bonaccio: «Sull’ospedale di Borgosesia investimenti ingenti»
La replica del direttore generale dell’Asl Vc, Eva Colombo, al sindaco di Borgosesia, Fabrizio Bonaccio, non si è fatta attendere. Il primo cittadino sesiano si era fatto interprete del malessere anche dei suoi colleghi valligiani sulla programmazione sanitaria che, a loro dire, penalizzerebbe l’ospedale SS. Pietro e Paolo di Borgosesia.
«Ancora una volta – scrive Colombo -mi trovo a dover replicare a mezzo stampa al sindaco di Borgosesia, che comunica ai giornali la sua indignazione per una, a suo dire, insufficiente attenzione all’ospedale valsesiano. Per prima cosa tengo a precisare che l’assemblea dei sindaci a cui fa riferimento aveva all’ordine del giorno molte questioni importanti che avrebbero avuto necessità di essere condivise con gli amministratori del territorio e ringrazio i tanti primi cittadini che hanno partecipato, compresi alcuni di Comuni popolosi della Valsesia come Serravalle e Prato.
Non è mia intenzione alimentare la polemica, credo sia più importante portare risultati e presentarli nel momento in cui le idee e i progetti diventano concreti.
Partiamo dalla Rianimazione: i lavori stanno procedendo e tutte le procedure e i bandi per individuare il primario e l’equipe medica sono stati avviati. Saranno necessari una ventina di medici, le difficoltà nel reperire medici specialisti a livello nazionale sono note, specie nelle zone periferiche. Ai sindaci, convocati nel tavolo tecnico voluto dall’assessore Icardi, è stata ribadita questa difficoltà generalizzata. Vedremo quale sarà la risposta ai bandi. Per citare un ulteriore esempio, l’ultimo nostro concorso per cardiologi, con 10 partecipanti, ha visto la rinuncia di 9 candidati idonei su 10 a cui è stata proposta l’assunzione. L’unico che ha accettato lavorava già in Asl ma a tempo determinato.
Il secondo aspetto che vorrei fosse ben chiaro è quello che sull’Ospedale di Borgosesia gli investimenti sono rilevanti, in particolare sull’implementazione dei reparti esistenti con apparecchiature d’eccellenza e su nuove attività estremamente qualificanti (nuovi servizi di oculistica e ortopedica, solo per citarne alcuni) che siano compatibili con il personale a disposizione.
Il terzo aspetto riguarda il massiccio ricorso ai gettonisti per far fronte alle carenze di personale di Borgosesia: al di la del costo spropositato, a livello normativo sono state introdotte restrizioni che impongono, giustamente, un tetto rilevante al loro utilizzo, perché i reparti devono essere gestiti da personale strutturato che non può cambiare di continuo.
Anche in questo caso voglio fare un esempio concreto, riguardo ai ginecologi, una delle figure più difficili da reperire. L’Ostetricia di Borgosesia continua ad essere mantenuta, nonostante ormai nascano pochissimi bambini: soli 208 parti nel 2022 (la soglia ministeriale che garantisce la sicurezza di mamma e bambino ne prevede 500), qui il numero di gettonisti è elevato perché appunto ginecologi che partecipano ai concorsi ce ne sono pochissimi. Il costo stimato per ogni parto è ben superiore a 10 mila euro, oltre dieci volte quanto prevede la remunerazione del DRG.
Le scelte strategiche riguardo Borgosesia non possono “far finta” che le difficoltà di reperimento del personale non ci siano e l’Asl per attrarre medici utilizza gli strumenti che ha a disposizione. Infatti, su molti altri fronti, le attività e il personale sono stati e saranno implementati. Se ad esempio i servizi territoriali con gli infermieri di famiglia e la telemedicina stanno gradualmente raggiungendo anche le valli montane più isolate, assecondando le richieste dei sindaci, altrettanto non può avvenire per il desiderio di una Cardiologia h24 o di mantenere i primari per Strutture Complesse che gestiscono un numero di pazienti contenuto. Il nostro intento come Direzione Generale è migliorare la sanità pubblica vercellese e valsesiana, con efficacia ed efficienza, quindi usando al meglio le risorse che arrivano dalle tasse dei cittadini».