L’8xmille, una firma che fa bene: opere sociali e progetti realizzati dalla Caritas eusebiana

Servizi, ma anche opportunità per quanti vivono una condizione di difficoltà economica. Questo, a fronte di una povertà sempre più in aumento. Sono gli aspetti su cui Caritas eusebiana lavora a livello diocesano. «Le necessità sono in continua crescita e le opere sociali, che si basano sul volontariato, hanno bisogno incessante di fondi – sottolinea Carlo Greco, direttore di Caritas –  Fondamentali sono quindi le risorse derivanti dall’8xmille, perchè ci consentono di attivarci su più fronti». 

Servizi sociali quali l’Emporio solidale e il Centro di accoglienza notturna, attivi in città, necessitano di una partecipazione economica da parte di Caritas: la disponibilità di viveri che arriva dalla Comunità europea e dal Banco alimentare non sempre è esaustiva. Spesso capita di dover integrare il paniere alimentare con prodotti prioritari per il vivere quotidiano di circa 2600 persone. 

Per quanto riguarda invece il “dormitorio”, oltre alle spese di gestione della struttura, che vanno dal pagamento delle utenze alla manutenzione, vi sono anche servizi di lavanderia e doccia che vengono offerti gratuitamente agli utenti, 25 in tutto, mettendo loro a disposizione prodotti per l’igiene personale e detersivi. «Anche in questo caso fondamentali sono i fondi dll’8xmille» ribadisce Greco. 

Non solo. Alla Cittadella della Carità, a Vercelli, è attivo per tre giorni a settimana un servizio gratuito per docce e lavanderia, attrezzata anche con asciugatrice. Vi sono poi le case a disposizione per le emergenze abitative, con utenze e percorsi verso il recupero dell’autonomia economica: in città ci sono Casa Colombo e altri alloggi che accolgono in tutto 15 persone e quattro nuclei familiari. «Vengono seguiti a 360 gradi» dice il direttore di Caritas eusebiana. Ma l’opera di Caritas eusebiana tocca i bisogni di tutta la diocesi. Basta pensare ai centri di ascolto: in tutto sono 50 e coprono il territorio. In media impegnano da due a tre volontari. «In città sono 14 e seguono circa mille persone – spiega Greco – Sono presidi importantissimi – afferma Greco – è lì che avviene il primo contatto con le persone in difficoltà. Chiedono aiuto per il pagamento delle bollette, per gli affitti, ma anche per i farmaci. A Santhià, invece, è presente un centro di assistenza sanitaria – prosegue – Un progetto di Fondazione “Amos più”, realizzato anche con i fondi dell’8xmille: le visite vengono erogate gratuitamente, svolte da medici che svolgono prestazioni a titolo volontario, affiancati da infermieri anch’essi volontari. Occorre però sostenere i costi per le pulizie, per l’acquisto di dispositivi quali guanti, mascherine, lenzuolini per i lettini, igienizzanti: piccole spese che a fine mese diventano grandi. La Caritas parrocchiale S. Agata a Santhià, oltre al centro di ascolto, gestisce anche un emporio di mobili e vestiti che vengono donati a persone bisognose: i volontari recuperano arredi in buono stato, che però a volte necessitano di revisione e quindi occorre acquistare il materiale. Il tutto viene stoccato in un capannone. Tra i costi di gestione vi è la voce che ha un peso notevole: il riscaldamento. Anche il servizio di emporio a Santhià viene sostenuto con i fondi dell’8xmille che ogni anno la Caritas Eusebiana destina alla parrocchia». 

Altro aspetto importante: i progetti di Comunità pastorale. Tra i tanti attivati vi è ad esempio “Non di solo pane…” che le Caritas parrocchiali riunite della Comunità pastorale 21, con la collaborazione dell’associazione Tam Tam Teatro, realizzeranno contro la povertà educativa e la dispersione scolastica. «E’ un progetto educativo relazionale – aggiunge – Prevede un laboratorio teatrale che culminerà con uno spettacolo. E’ rivolto ai ragazzi delle scuole medie in particolare. Con i fondi 8xmille riusciamo ad attivare bandi per le Comunità pastorali affinchè possano attivare servizi che vanno al di là del mero assistenzialismo, per uscire dalla situazione di fragilità». 

A Quinto Vercellese, ad esempio, è attivo un gruppo Caritas che si sta attivando per l’organizzazione di un centro estivo: viene data la possibilità di partecipare a chi non può pagare la quota. 

A Moncrivello, dove non vi è un centro di ascolto, le Caritas parrocchiali hanno dato vita al progetto “Alzati e cammina” per aiutare poveri e persone con disagio attraverso opportunità di sostegno al reddito attraverso il lavoro. 

Ma oltre all’indigenza totale vi è anche quella che viene definita “povertà grigia”: «Hanno reddito ma non è mai sufficiente – precisa – Anche in questi casi gli interventi di aiuto vengono realizzati con i fondi dell’8xmille». Greco aggiunge: «Dietro ogni iniziativa, servizio o progetto, vi è uno stile, quello del volontario Caritas, che si fonda sulla testimonianza cristiana, sulla carità più vicina, della porta accanto. Nei centri di ascolto i volontari si scontrano anche con situazioni spiacevoli: a volte incontrano persone arrabbiate per la loro condizione. Pensiamo ai casi di coloro che per cavilli di burocrazia o situazioni borderline non rientrano né nel nuovo assegno di inclusione, né tra gli occupabili (per trovare lavoro) né tra i bonus e aiuti statali. Quelli che la Chiesa Cattolica mette in campo attraverso Caritas sono interventi di sussidiarietà importantissimi per lo Stato. E in molti casi sono anche l’unico aiuto che alcune persone riescono ad avere».

Firmare per l’8xmille alla Chiesa Cattolica è dunque un gesto semplice ma importantissimo, per realizzare migliaia di progetti l’anno, in Italia e nel mondo, per sostenere i più deboli e chi è in difficoltà.