La Guardia di finanza di Vercelli individua due lavoratori extracomunitari impiegati “in nero”

In data 1 maggio, in concomitanza con la ricorrenza della Festa dei Lavoratori, la Guardia di Finanza di Vercelli, ha eseguito mirati servizi di polizia economico-finanziaria per contrastare lo sfruttamento del lavoro irregolare scoprendo un cittadino extracomunitario e un minorenne, d’origine turca, impiegati “in nero”. I due lavoratori sono stati sorpresi dalle Fiamme Gialle all’interno di un esercizio di ristorazione e di una macelleria ubicati nella città capoluogo mentre prestavano la propria opera senza essere regolarmente assunti.

Accertata la clandestinità sul territorio nazionale, sia il datore di lavoro che il cittadino extracomunitario privo di permesso di soggiorno sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e avviate le pratiche per definire la posizione dello straniero in materia di immigrazione. Il diciasettenne, d’origine turca, è risultato invece regolarmente residente in Italia con la propria famiglia.

L’attività dei Finanzieri del Gruppo di Vercelli e della Tenenza di Borgosesia è stata condotta nell’ambito di un’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio disposta dal Comando Provinciale di Vercelli con l’obiettivo di scongiurare il ricorso a manodopera “a nero” da parte dei datori di lavoro per fronteggiare il prevedibile maggiore afflusso di clientela in occasione di particolari ricorrenze come è quella del 1 maggio.

Per questa ragione, i controlli “sul campo” sono stati estesi all’intero territorio provinciale identificando complessivamente altri 15 lavoratori – in regola – oltre ai due assunti “in nero” mentre l’intervento delle pattuglie presso i locali pubblici è stato pianificato incrociando le risultanze delle banche dati in uso ai Reparti e le informazioni sulle aperture straordinarie dei vari negozi per il “ponte” di lunedì scorso.

Le operazioni di servizio testimoniano il costante presidio della Guardia di Finanza di Vercelli per contrastare, sul territorio, la piaga del sommerso da lavoro che sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi e i diritti dei lavoratori e genera una sleale concorrenza ai danni delle imprese che operano nel rispetto della legalità.