Lorenzo Manavella ha confessato: «Sono stato io»

La prima ammissione piena davanti agli agenti della Polfer di Venezia. Il dolore di Santhià. L’Arcivescovo telefona al parroco della comunità

«Sono io l’autore del triplice omicidio di Santhià». Sono queste le parole con cui, nella serata di venerdì, Lorenzo Manavella si è consegnato agli agenti della Polfer di Venezia che aveva raggiunto con il treno. Ancora sporco del sangue dei nonni Tullio e Giuseppina e della zia Patrizia, Manavella era in evidente stato di shock. Solo il tempo di spiegare che non voleva fuggire, ma non intendeva costituirsi a Santhià. Si chiude così una delle pagine più drammatiche della storia recente di Santhià. Una storia di sangue che non ha ancora un perché. La comunità santhiatese è sgomenta e con essa tutto il Vercellese. Anche il neo arcivescovo mons. Arnolfo ha seguito minuto per minuto chiedendo informazioni sui fatti. La notizia dell’arresto di Lorenzo Manavella è arrivata mentre il prelato presiedeva una riunione del consiglio pastorale diocesano. Subito mons. Arnolfo ha telefonato al parroco di Santhià don Gian Paolo Turati e, al termine della riunione, ha invitato i membri del consiglio diocesano a «pregare per questa famiglia colpita da una tragedia così grande».