L’ultimo saluto della città e del mondo del calcio a Giovanni Pirovano

Martedì 9 novembre in Duomo le esequie del giocatore che vestì le maglie di Pro Vercelli e Verona, arrivando a conquistare con la Fiorentina uno scudetto, una Coppa Italia e una Mitropa Cup

(pmf) Una folla commossa, al mattino di martedì 9 novembre, ha dato l’addio a Giovanni Pirovano, calciatore della Pro Vercelli, campione d’Italia con la Fiorentina, ma soprattutto vercellese autentico. Pirovano è morto all’improvviso sabato mattina all’età di 77 anni. In duomo, dove don Antonello Solla ha celebrato i funerali, oltre a una nutrita schiera di amici, c’erano anche tanti ex compagni di squadra, dirigenti e persone comuni che ricordavano Pirovano come una persona schietta, buona e generosa; posizionati in cattedrale anche i labari di Fiorentina, Pro Vercelli e degli “Ex Ciudin” (quest’ultimo a ricordo degli anni della sua gioventù).

Nato il 5 maggio del ’45, Pirovano ha esordito con la Pro Vercelli in serie D nel ’56. Il primo gol il 28 ottobre nel 1958 contro la Lucchese. Poi il passaggio in serie B al Verona prima dell’approdo in A nella Fiorentina. Con la “Viola” Pirovano ha vissuto le stagioni più esaltanti, culminate con la conquista dello scudetto ’68-’69 assieme all’altro vercellese, Ugo Ferrante. Oltre allo scudetto, con la Fiorentina, di cui divenne capitano, vincerà nel ‘66 (e sempre con l’amico Ferante) anche una Coppa Italia (in finale con il Catanzaro) e una Mitropa Cup partecipando alla Coppa Campioni del ’70. Pirovano disputò un solo incontro con la Nazionale, nel ‘66 (0-0 a Parigi contro la Francia). Terminata la carriera di calciatore si è dedicato a quella di tecnico e dirigente. Nel 2002 Pirovano è diventato Presidente onorario della Pro Vercelli. Lascia la moglie Piera e i figli Daniela e Alberto.

 

(foto: Giorgio Morera)