Lunghe attese sotto il sole all’ospedale di Borgosesia

Dopo le rimostranze da parte dei cittadini, il sindaco Paolo Tiramani chiede all'Asl di intervenire prontamente

L'ospedale di Borgosesia

I cittadini di Borgosesia chiedono aiuto al sindaco Paolo Tiramani affinché intervenga per risolvere una situazione che si sta facendo pesante: «Ho ricevuto diversi messaggi che mi hanno allarmato, in particolare mi è stato riferito che davanti al Pronto Soccorso non ci sono posti al riparo dal sole per i parenti costretti ad attendere all’esterno, e non ci sono sedie per sedersi, tanto che due anziani sarebbero caduti a terra, stremati dall’attesa – spiega lo stesso Tiramani – E mi vengono segnalati disagi anche per entrare all’ospedale, con code che creano difficoltà soprattutto per i meno giovani».

«Comprendo molto bene le difficoltà del momento, ma bisogna urgentemente attivarsi per alleviare i disagi alle persone che già, dovendo rivolgersi all’ospedale, stanno affrontando la loro personale battaglia – continua il primo cittadino che, dopo aver raccolto l’appello dei borgosesiani, si è rivolto ufficialmente all’Azienda sanitaria locale – Cerchiamo di non aggiungere difficoltà a difficoltà. Chiedo dunque all’Asl di intervenire celermente individuando una soluzione per far sì che ci siano almeno dei posti a sedere, e dei ripari dal sole e dalle intemperie, per quanti devono attendere all’esterno. Sarebbe poi utile anche prevedere più punti d’accesso, magari con file dedicate che possano risparmiare lunghe attese».

Con la piena consapevolezza di quanto le nuove disposizioni di tutela anti-Covid19 rendano molto complessa la gestione degli accessi alle strutture ospedaliere, Tiramani è comunque convinto che sia necessario adoperarsi per trovare soluzioni: «L’esperienza mi insegna che c’è una soluzione a tutto, basta impegnarsi a fondo per trovarla! Confido nell’Asl, e nello stesso tempo sollecito a risolvere quanto prima i problemi che mi vengono segnalati: il servizio pubblico dovrebbe aiutare i cittadini, non certo creare loro difficoltà».