Maxi operazione antidroga della polizia di Vercelli: sei persone arrestate

La conferenza stampa in Questura

La Polizia di Vercelli, al termine una prolungata e articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo, ha arrestato sei uomini dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa è iniziata nel settembre 2019 quando la Squadra Mobile è venuta a conoscenza di un ulteriore fiorente mercato di spaccio di sostanze stupefacenti, gestito da alcuni cittadini di etnia magrebina nelle zone boschive dei comuni al confine tra le province di Vercelli e di Novara, vicino al fiume Sesia.

Gli spacciatori risultavano essere due cittadini di origine marocchina, già noti alle Forze dell’Ordine. L’indagine ha permesso di accertare che, durante una giornata “lavorativa”, gli spacciatori effettuavano numerosissime cessioni di droga ad acquirenti provenienti dalle province di Vercelli, Biella, Novara e Verbania, arrivando a guadagnare anche 10.000 euro al giorno.

Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria veniva fermato un trentunenne cittadino peruviano trovato in possesso di 30 grammi di eroina. Nel proseguo dell’attività investigativa, a ottobre 2019, si accertava che al sodalizio criminale composto originariamente dai due marocchini, si era aggiunto anche un soggetto italiano, residente a Ghemme. Gli agenti della Squadra Mobile appuravano, inoltre, che uno dei due spacciatori marocchini era di fatto residente a Milano da dove, ogni giorno, si muoveva in macchina per raggiungere le zone di spaccio.

Individuata l’autovettura a bordo della quale si muoveva, nell’ottobre 2019, gli investigatori della Squadra Mobile organizzavano un servizio mirato durante il quale riuscivano ad intercettare e a fermare, la macchina alle porte di Milano. Nell’occasione lo spacciatore provava a fuggire provocando lesioni ad alcuni poliziotti che tentavano di fermarlo; nonostante ciò gli operatori  riuscivano ad immobilizzarlo e a arrestarlo, in possesso di 115 grammi  di cocaina. Il marocchino sottoposto al regime degli arresti domiciliari, riusciva ad evadere dopo pochi giorni, rendendosi latitante. Dal mese di novembre 2019 il marocchino, tornato nel pieno delle sue attività illecite, si era associato con un altro soggetto magrebino. A dicembre 2019 la Squadra mobile riusciva ad intercettare e arrestare il secondo spacciatore magrebino nella zona boschiva del comune di Gattinara. Subito dopo l’arresto del cittadino magrebino, lo spacciatore latitante si riorganizzava nell’attività di spaccio in Vercelli, avvalendosi a tempo pieno dell’operato del cittadino italiano, con l’intento di raccogliere la somma di denaro necessaria, avendo deciso di recarsi in Spagna, per sottrarsi alla giustizia.  Secondo quanto appreso da riservate fonti informative, tale latitanza in territorio spagnolo sarebbe effettivamente avvenuta all’inizio dell’anno 2020.

Nonostante la fuga all’estero del marocchino, lo spaccio nelle zone boschive continuava ad opera di suoi sodali.

 Nei primi giorni di febbraio 2020, gli agenti della Squadra Mobile riuscivano ad arrestare un altro cittadino marocchino, ventitreenne,  colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio in possesso di  gr. 100 di eroina, gr. 50 di cocaina e gr. 20 di hashish.

Dopo una serrata attività di pedinamento, gli uomini della Squadra Mobile riuscivano a fermare il latitante, che nel frattempo era tornato in Italia. Nella circostanza il marocchino tentava inutilmente la fuga ma veniva bloccato dagli uomini della Squadra Mobile; nell’occasione un agente riportava lesioni guaribili in 21 giorni.

All’esito della complessa attività d’indagine “Scimbla”, durata più di un anno e mezzo, la Squadra Mobile ha sequestrato, complessivamente, circa 250 gr.  di cocaina, 150 gr. di eroina, 50 gr. di hashish che avrebbero fruttato sul mercato guadagni per almeno 50.000 euro.