Prima conferenza stampa di Rosso dopo il rientro nel Pdl

Clima teso. Piccioni gelido: «Chi rientra non può mettere i “piedi in testa” a chi ha lavorato per il bene del partito»

Non è stata una “rimpatriata” celebrata a suon di pacche sulle spalle quella di Roberto Rosso tornato alla guida del Pdl provinciale dopo il suo fugace passaggio con il Fli di Fini. Lo si era capito dalle polemiche che, nei giorni scorsi, hanno accompagnato la sua repentina “riconversione”. Se ne è avuta conferma lunedì pomeriggio alla prima conferenza stampa convocata dallo stesso Rosso nella sede del Pdl vercellese. Al suo fianco il vice coordinatore Lorenzo Piccioni, il capogruppo Pdl in Comune Francesco Zanotti, il consigliere comunale Lella Bassignana e molti altri esponenti del centro destra vercellese.

Rosso ha tenuto un profilo basso recitando quasi un “mea culpa”: «Lasciando il Pdl – ha detto – mi ero illuso che Fli intendesse rilanciare lo spirito riformistico e innovativo che fu di Forza Italia. In realtà presto, io ed altri, abbiamo compreso che ciò che muoveva il presidente della Camera era solo il risentimento personale verso Berlusconi. Questo porterà inevitabilmente Fli ad allearsi con la sinistra. Per tali ragioni ho accettato la proposta di Berlusconi di tornare nel Pdl e di occuparmi della mia provincia».

Gelida l’accoglienza di Piccioni: «Siamo contenti che Rosso e altri amici ritornino a “casa”, ma non possiamo non censurare le parole critiche e irrispettose verso il Pdl che in queste settimane ci sono state rivolte. Inoltre crediamo che ora chi rientra non possa mettere i “piedi in testa” a chi ha lavorato per tenere unite le fila iniziando il percorso di preparazione verso le elezioni provinciali». Un chiaro riferimento ad Alberto Cortopassi, grande assente alla conferenza stampa, che non ha ancora digerito l’atto di imperio con cui i vertici del Pdl nazionale lo hanno esautorato dal ruolo di coordinatore affidando tale carica proprio a Rosso.