Promotore finanziario abusivo: maxi truffa da 7 milioni

L’operatore smascherato grazie all’intervento della Guardia di finanza allertata dai risparmiatori raggirati

Il comando provinciale della Gdf

La Guardia di Finanza di Vercelli, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha concluso le indagini nei confronti di un promotore finanziario, un cinquantenne residente nel nostro capoluogo, che, privo di autorizzazione ed in palese violazione delle norme sul “Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria”, ha sottratto circa 7 milioni di euro ad ignari correntisti che gli avevano affidato i propri risparmi. Le indagini, che risalgono all’inizio del 2016, venivano avviate sulla base di numerose denunce presentate da parte di alcuni clienti che avevano riscontrato delle anomalie sui propri conti correnti in relazione alla gestione di alcuni investimenti da parte del promotore finanziario. Quest’ultimo, infatti, sfruttando la piena fiducia dei clienti di un noto istituto di credito ubicato nel vercellese, con il quale collaborava, paventando guadagni “straordinari” tramite particolari forme di investimento, canalizzava cospicue somme di denaro verso altri istituti ed operazioni bancarie, anche con l’ausilio di società di brokeraggio. Gli investimenti riguardavano, in particolare, operazioni di “futures” e “cambio valuta” che, almeno nelle intenzioni, avrebbero dovuto assicurare rendimenti molto superiori a quelli ordinari ma che, a seguito delle scellerate scelte operate dal falso promoter, causavano l’erosione del capitale investito. Il modus operandi del professionista prevedeva l’accensione presso l’istituto di credito di turno di conti correnti intestati unicamente ai clienti, dei quali però deteneva le credenziali per poter operare con il cosiddetto “home banking”, così da gestire autonomamente gli investimenti. Con precise cadenze periodiche, che variavano da cliente a cliente, il soggetto forniva una rendicontazione, da lui presentata come ufficiale ma che in realtà era stata artatamente modificata, dell’andamento finanziario dei capitali affidatigli in gestione che, alla luce degli estratti conto ufficiali degli istituti finanziari, si rivelavano palesemente falsi. A seguito dell’illecita condotta, il professionista, che peraltro ometteva di presentare le prescritte dichiarazioni annuali dei redditi, sottraeva agli ignari clienti circa 7 milioni di euro, di cui circa 2 milioni alienati a suo favore, cagionando un danno non solo ai correntisti ma anche alla credibilità dei regolari operatori del settore. Le investigazioni consentivano di accertare l’indebita sottrazione da parte del professionista di somme di denaro utilizzate per spese personali, quali l’acquisto di immobili, anche attraverso l’utilizzazione di interposte persone facenti parte della sfera familiare. Il soggetto, unitamente ad un proprio diretto collaboratore, veniva segnalato all’A.G. per le ipotesi di Abusivismo finanziario, truffa ed appropriazione indebita.

(Leggi la notizia anche sul Corriere eusebiano in edicola da oggi)