Regione Piemonte: dopo le polemiche arriva la Guardia di Finanza

Al setaccio i conti di giunta e gruppi consiliari. Per i rimborsi spesa spesi 600mila euro solo nel 2011

Dopo le polemiche innescate dall’on. Roberto Rosso sui rimborsi facili ai consiglieri regionali del Piemonte, adesso arriva un’indagine conoscitiva ordinata dalla procura della repubblica di Torino ed eseguita dalla Fiamme gialle che, da venerdì, passano al setaccio gli uffici della Regione. Sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri proprio il capitolo dei rimborsi spesa chilometrici corrisposti a consiglieri e assessori per le loro presenze a “eventi istituzionali” sulla base di semplici autocertificazioni. Uno strumento, quest’ultimo, previsto dalle norme regionali così come il meccanismo della “diaria” giornaliera e del contributo per ogni chilometro percorso dai rappresentanti della Regione con la propria auto. Ma sono evidentemente le cifre a creare imbarazzo e, in alcuni casi, sconcerto: su questa partita, solo nel 2011, la Regione Piemonte ha speso circa 600mila euro che, ovviamente, vanno ad aggiungersi ai costi di organismo già corrisposti per stipendi e gettoni di presenza alle sedute istituzionali.

Tra i membri di giunta il conto più “salato” nel 2011 lo ha presentato Claudio Sacchetto: l’assessore leghista all’agricoltura ha ottenuto oltre 35 mila euro di rimborso, quasi il doppio del suo presidente Roberto Cota che ha ricevuto 17.931 euro.

Tra i consiglieri regionali il recordman del rimborso è il novarese Roberto Boniperti (Progett’azione), con 37.030 euro. Poi c’è il verde-verde Maurizio Lupi (31.321.000 euro).

Tra i consiglieri regionali della nostra provincia guidano la graduatoria il leghista valsesiano Paolo Tiramani e il pidiellino vercellese Alberto Cortopassi, entrambi di poco sopra i 16mila euro. Terzo e assai più “staccato” il presidente del gruppo Pdl a Palazzo Lascaris Luca Pedrale con poco più di 4mila euro in tutto il 2011.