Riapertura del ghiacciaio del Monte Rosa. Il Soccorso alpino della Gdf intensifica la vigilanza
In concomitanza con la riapertura estiva degli impianti di risalita per raggiungere il ghiacciaio del Monte Rosa, i finanzieri specializzati della Stazione di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) di Alagna Valsesia hanno intensificato l’attività di vigilanza in ragione del sensibile incremento della presenza di alpinisti e turisti. Sul versante vercellese del “Rosa”, il ghiacciaio si estende fino ad una quota di oltre 4500 metri e, se da un lato, costituisce un’attrazione irrinunciabile per gli appassionati della montagna, dall’altro, va sempre considerato un ambiente non antropizzato in grado di mettere a dura prova l’abilità degli alpinisti più esperti.
Per questa ragione, i finanzieri specializzati hanno pianificato e attuato appositi servizi di “prontezza operativa” onde intervenire, con la massima tempestività, per ricercare e soccorrere eventuali alpinisti in difficoltà. Inoltre, l’accresciuta “visibilità” delle Fiamme Gialle ha generato un effetto di prevenzione, inducendo i visitatori del ghiacciaio ad essere disciplinati e prudenti durante le escursioni.
L’intensificazione dei servizi, anche nella stagione estiva, a cura dei militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Alagna Valsesia (VC) segue, senza soluzione di continuità, il quotidiano impegno che, nei mesi invernali di quest’anno, è stato profuso per soccorrere sciatori e alpinisti in serio pericolo di vita, specie nei periodi a maggiore rischio di valanghe e di peggioramento delle condizioni meteorologiche. Infatti sono stati decine gli interventi conclusi in autonomia o in stretta collaborazione con le altre Istituzioni, Corpi e Enti della catena dei soccorsi.
A testimonianza della complessità e del rischio correlati alle attività di ricerca e soccorso, va ricordato il salvataggio di una sciatrice inglese, infortunatasi durante un “fuori-pista”, in pieno inverno, in condizioni meteorologiche sfavorevoli, con una ridottissima visibilità in quota e con una temperatura prossima allo zero che richiedeva l’utilizzo di una barella da neve toboga per trasportare a valle la donna oppure il soccorso di tre appassionati di snowboarder rimasti isolati eraggiunti, in piena notte, da una pattuglia di finanzieri.
Complessivamente, dal mese di gennaio ad oggi, le attività della Stazione S.A.G.F. di Alagna Valsesia a salvaguardia della vita umana in montagna e nelle aree non antropizzate hanno consentito di soccorrere 38 appassionati di sport invernali dispersi, immobilizzati per via di infortuni e traumi durante le attività di “fuori-pista” o semplicemente persone allontanatesi dai luoghi di abituale frequentazione senza apparente motivo.
Punto di forza, per la tempestività, l’efficacia e la riuscita delle operazioni di soccorso, si conferma la cooperazione tra i militari del S.A.G.F. e gli elicotteri della Guardia di Finanza che sono in grado di operare in condizione meteorologiche avverse e sono equipaggiati con sistemi di rilevamento dati e di recupero che consentono l’individuazione e il salvataggio delle persone in pericolo mediante la “calata” sulle aree più impervie del soccorritore direttamente dal velivolo – in volo stazionario – a mezzo di un verricello.
Una sinergia affinata attraverso i numerosi interventi operativi e con periodiche esercitazioni, non meno realistiche, tra le Fiamme Gialle di Alagna Valsesia e i piloti del Corpo in modo da affrontare scenari estremi con competenza professionale, coraggio e spirito di umana solidarietà a tutela – in primo luogo – della vita umana.
Nella quotidiana attività di “polizia di montagna”, il Soccorso Alpino di Alagna Valsesia può contare sulla moderna tecnologia di ricerca e soccorso come sistemi a pilotaggio remoto (droni) e di localizzazione dei telefoni cellulari dei dispersi ma anche sul fiuto di cani specializzati che, insieme ai propri conduttori, costituiscono una formidabile squadra per le attività di salvataggio in alta montagna e a seguito di valanghe.