“Rimborsopoli regionale”: Tiramani (Lega) sospeso da sindaco di Borgosesia

Lo sfogo su Facebook: «Mi affido a un team di esperti legali per rendere incostituzionale la Legge Severino»

Paolo Tiramani

A darne comunicazione è stato lo stesso Paolo Tiramani, parlamentare della Lega e sindaco di Borgosesia, con un post sul suo profilo Facebook: «Questa mattina (giovedì per chi legge, ndr) ho ricevuto comunicazione dal Prefetto circa la mia sospensione da Sindaco. Per un periodo limitato potrò incontrare i cittadini, dare indicazioni, ma non firmare atti ufficiali di cui si occuperà il mio vice sindaco, la giunta e il consiglio che daranno continuità alla nostra azione di governo, per poi tornare in carica».

Per il momento dalla Prefettura non giungono conferme ufficiali, ma l’atto di sospensione dalle funzioni di sindaco dell’esponente del Carroccio era stato adombrato sin dal giorno successivo la sentenza d’appello del processo soprannominato “rimborsopoli” che, a luglio, aveva visto condannati per peculato diversi esponenti del consiglio regionale piemontese in carica tra il 2010 e il 2014. A Tiramani sono stati inflitti un anno e 4 mesi e per lui si era stata subito ipotizzata l’applicazione della “Legge Severino” che prevede una serie di provvedimenti che limitano  la possibilità di esercitare funzioni pubbliche per chi riporti condanne per reati contro la pubblica amministrazione sino ad arrivare, in alcuni casi, alla revoca dell’incarico. La condanna di Tiramani e degli altri co-imputati nel processo sulla “rimborsopoli regionale” riguardava l’uso disinvolto dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari nella legislatura guidata dal governatore leghista Roberto Cota. Cene, pranzi, spese di rappresentanza, trasferte, alberghi, bed and breakfast ma anche acquisti difficilmente riconducibili a attività istituzionali: giocattoli, tosaerba, bigiotteria, articoli di abbigliamento. Tutto documentato dagli scontrini recuperati dalla guardia di finanza nel corso delle indagini.

Ovviamente Tiramani, che della Lega è anche segretario provinciale, nel dare l’annuncio della sospensione, solleva più di un dubbio sull’equità del provvedimento: «Vi pare normale – prosegue il suo post – che esista una legge, la Legge Severino, che mi dà pieno titolo per fare il parlamentare o magari il ministro e perché no il premier ma non il sindaco per un periodo? Sono il primo caso in Italia di politico sospeso da una carica istituzionale e non dall’altra! Mi sono affidato ad un team di legali per impugnare il provvedimento e renderlo incostituzionale… mi amareggia pensare che in Italia esistano leggi così assurde! Ciò nonostante continuerò a lavorare per la mia città con determinazione e orgoglio».