Risicoltura in ginocchio: perso il 10,5% della superficie coltivata
L’Ente Nazionale Risi ha effettuato una prima valutazione dei danni provocati dall’andamento meteorologico anomalo di quest’anno, caratterizzato da assenza di precipitazioni fin da inizio campagna, da temperature molto elevate e da un aumento delle infestanti.
Nel 2022 la superficie investita a riso, in totale circa 218 mila ettari, si è ridotta di 9 mila ettari rispetto allo scorso anno. Sono stati individuati appezzamenti totalmente improduttivi a causa della siccità prevalentemente in Lomellina, nel Pavese, nel Milanese e nel Lodigiano.
Per ciò che concerne il territorio piemontese, l’Ente Risi sta monitorando la situazione in provincia di Novara e nel Basso Vercellese, dove la superficie danneggiata potrebbe far salire il totale a 23 mila ettari.
Il calo produttivo è piuttosto evidente e interessa quasi tutte le tipologie: 28% per il tondo, 23% per il lungo A, 22% per il lungo B e 20% per il medio.
Si tratta dunque di un ulteriore elemento di difficoltà che si aggiunge a un contesto già di per sé problematico causato dall’impennata dei costi di produzione conseguenti alla crisi Ucraina. Per venire incontro alle criticità generate dai rincari, ricordiamo che è in via di approvazione uno specifico decreto ministeriale da 15 milioni di euro per compensare parzialmente i maggiori costi subiti dai risicoltori.