Rovasenda: bloccati dopo 10 chilometri di inseguimento. Nell’auto una mazza ferrata. Tre pregiudicati denunciati

Verso le 15.30 del 27 marzo scorso, i Carabinieri della Stazione di Buronzo avevano predisposto un posto di controllo stradale a Rovasenda, nel corso del quale avevano intimato al conducente di una Fiat Punto di fermarsi per procedere ad una normale verifica. Quest’ultimo, invece di ottemperare all’alt, accelerava improvvisamente tentando di dileguarsi. Ne scaturiva un inseguimento durato circa 10 km, mentre nella zona confluivano le altre pattuglie dell’Arma disponibili, al termine del quale il veicolo veniva finalmente bloccato nell’abitato di Roasio da un equipaggio della Stazione Carabinieri di Gattinara. Durante le fasi dell’azione sono stati non pochi i momenti in cui i fuggiaschi mettevano in pericolo altri automobilisti, pedoni e i ciclisti, con una guida assolutamente scellerata.
Il conducente della Fiat Punto veniva identificato in un pluripregiudicato 42enne senza fissa dimora, ben noto ai militari operanti, in compagnia di altri due pregiudicati di 42 e 40 anni, entrambi residenti a Biella. La perquisizione al veicolo consentiva di rinvenire una mazza ferrata costruita artigianalmente, costituita da un solido bastone in legno, ricavato dal manico di un piccone, attorno al quale era stato avvolto del filo spinato: un’arma impropria micidiale, se usata per colpire qualcuno con violenza.
A carico del conducente, nonché proprietario, del veicolo scattavano le denunce in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria in quanto gravemente indiziato dei reati di “Resistenza a Pubblico Ufficiale” e “Porto di strumenti atti ad offendere”, oltre ad una corposa serie di contravvenzioni al Codice della Strada ed al sequestro amministrativo del veicolo, per l’eventuale successiva confisca.