Rubano mille euro alla sala scommesse. Arrestati e condannati

Si tratta di tre cittadini pakistani. Il fatto alla “Smartgames” di Vercelli. Processati per direttissima: 8 mesi di reclusione

Il 20 aprile, in Vercelli, i militari della locale Stazione Carabinieri arrestavano, in flagranza, D.Z., 19enne, M.A., 34enne e la 22enne N.H., cittadini pakistani residenti in provincia di Roma e gravati da pregiudizi penali per reati contro il patrimonio, perché responsabili, in concorso fra loro, di furto aggravato.

Verso le 19, durante un servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori, mentre transitavano in corso Libertà a bordo dell’autovettura di servizio, i militari operanti notavano un uomo, poi identificato nel titolare della sala scommesse “Smartgames”, ubicata lungo lo stesso corso che, gesticolando, li faceva accostare e riferiva di essere stato derubato pochi istanti prima da due stranieri i quali, dopo averlo raggirato con la scusa di cambiare del denaro, si erano appropriati di una mazzetta di banconote da 50 euro custodite nel registratore di cassa, dandosi alla fuga in direzione di Novara con una Peugeot 407 grigia con targa straniera, a bordo della quale vi era un altro complice. Gli operanti, messisi immediatamente alla ricerca dei malviventi, intercettavano e bloccavano l’auto segnalata in corso Matteotti. La successiva perquisizione personale dei tre pakistani consentiva di rinvenire e sequestrare n. 20 banconote da 50 euro (per un totale dunque di mille) euro sottratte poco prima, occultate nel portafogli di D.Z.. Inoltre, durante la perquisizione della vettura venivano rinvenuti e sequestrati 3 grammi di hashish di cui era in possesso M.Z., che pertanto veniva segnalato alla competente Prefettura per detenzione di stupefacenti per uso personale. La refurtiva, interamente recuperata, veniva restituita all’avente diritto. Gli arrestati venivano ristretti presso le camere di sicurezza della Stazione di Vercelli in attesa del rito direttissimo, mentre N.H. veniva rimessa in libertà per poter accudire il proprio figlio di un anno.

Il 21 aprile, a conclusione dell’udienza direttissima, i tre pakistani venivano condannati alla pena di 8 mesi di reclusione.