Situazione carceraria in Piemonte: le criticità in una lettera a Consolo

Conferenza stampa del garante regionale dei detenuti Bruno Mellano. I problemi di Billiemme esposti da Roswitha Flaibani

Il carcere di Billiemme

Il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano ha convocato venerdì 23 dicembre a Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale del Piemonte, una conferenza stampa del Coordinamento dei garanti piemontesi delle persone detenute per illustrare il testo della lettera che il Coordinamento ha indirizzato oggi stesso al capo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, per elencare 14 problemi strutturali, una per ciascuno dei tredici istituti penitenziari piemontesi, più una problematica generale comune a tutti.

«L’elenco avrebbe potuto e dovuto essere più lungo – ha dichiarato Mellano – ma abbiamo preferito limitarci a una sola segnalazione per istituto, oltre a un richiamo finale relativo a una problematica sanitaria trasversale e comune a tutti i penitenziari piemontesi, nella consapevolezza che un cahier de doléances avrebbe finito per risultare obiettivamente troppo ambizioso, dispersivo e poco utile alle finalità che ci siamo dati di contribuire al superamento delle condanne della Cedu per l’erogazione sistematica di pene inumane e degradanti».

Si tratta di questioni di tipo strutturale ritenute basilari per impostare un’esecuzione penale diversa ed efficace e che quindi sono da affrontare nel 2017, un obiettivo che il Coordinamento dei garanti si è posto per l’anno nuovo come “sfida” all’Amministrazione penitenziaria affinché si giunga nei prossimi dodici mesi – se non alla risoluzione degli stessi – almeno all’individuazione delle soluzioni mediante la definizione di progetti, tempi e costi.

Alla conferenza ha preso parte anche il garante di  Vercelli Roswitha Flaibani che ha portato il suo contributo al documento inviato a Santi Consolo con la seguente nota relativa al carcere di Billiemme: «Segnalazione problematica: la struttura ha una generale problematica legata alla vetustà, all’utilizzo e, soprattutto, alla qualità della costruzione stessa. Dei cinque piani di detenzione, soltanto il quinto sta per essere ultimato nella ristrutturazione con camere di pernottamento a norma ma potrà assorbire, a regime, solo il 10% della popolazione detenuta. Sono previste ristrutturazioni dei fabbricati non detentivi, ma non ancora per gli altri quattro piani, che però presentano problemi agli impianti di riscaldamento e quello idraulico. Lo stesso discorso vale per le palazzine della direzione e degli agenti (compresa mensa e servizi) che proprio in questi giorni sono stati oggetto di un grave problema sempre di tubazioni. La sezione femminile, infine, oltre a questi problemi (in particolare di riscaldamento) risente del mancato rifacimento del tetto (che è stato invece ripristinato nel padiglione a cinque piani maschile) e quindi le infiltrazioni si moltiplicano rendendo una parte del padiglione inagibile con anche problemi alla parte muraria che in alcuni punti si sfalda.

Richiesta o soluzione proposta: Si propone come intervento prioritario la progettazione e la messa in campo di un piano complessivo e coordinato sugli impianti idraulici e termici dell’istituto, magari iniziando dal reparto femminile (il secondo dei due piemontesi) e mettendo in campo interventi sui reparti detentivi in parallelo con quelli – pur necessari ed urgenti – per gli uffici di servizio e direzionali, e attualmente messi in campo».