Terre d’acqua: nuovo “terremoto”

Concluse le indagini la Procura rende note le accuse. L’on. Rosso, insieme ad altri esponenti politici e amministrativi, accusato di associazione a delinquere

Nemmeno il tempo per completare l’analisi del voto provinciale e per immaginare i possibili scenari per pilotare la Provincia fuori dalla stagnazione seguita al commissariamento che, sulla scena vercellese, irrompe nuovamente una coda velenosa delle indagini che, partite dall’arresto di Masoero, si sono poi diramate in più direzioni. La “bomba” esplode sull’ultimo filone ancora aperto quello delle Terre d’acqua, la Fondazione che, per anni, ha gestito ingenti fondi di origine provinciale organizzando eventi e manifestazioni. Soprattutto un soggetto sempre molto vicino al parlamentare trinese Roberto Rosso. Ora le indagini preliminari si sono conlcuse con la formalizzazione delle accuse. E si tratta di capi di imputazione pesanti: si spazia dall’associazione a delinquere, al peculato, alla concussione. Le persone coinvolte sono in tutto otto. L’accusa più pesante, quella di associazione a delinquere, è stata contestata a Roberto Rosso, Nicola Sirchia, Alessandro Giolito, Gianfranco Chessa, Tino Candeli  e Giovanni Ravasenga. L’attenzione della Procura si sarebbe concentrata su un giro da un milione e 400mila euro di origine pubblica e assegnati alla Fondazione. L’ipotesi è quella che il denaro sia stato usato solo parzialmente per le finalità della Fondazione, mentre altro sarebbe servito per scopi diversi oggetto degli approfondimenti della Procura.

Immediate le reazioni politiche: gli indagati, a partire dall’on. Rosso, si dicono sorpresi e attendono di conoscere nel merito i contenuti delle accuse.

Sul fronte del centro sinistra l’on. Luigi Bobba, reduce dalla campagna elettorale per le provinciali, prende spunto da questa vicenda per replicare alle dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega che, nei giorni scorsi, avevano ringraziato l’elettorato per aver scelto Riva Vercellotti ed aver così «fermato il ritorno delle mummie in Provincia». Di qui Bobba parte per le sue considerazioni: «Le “mummie” evidentemente sedevano in consiglio provinciale: possibile che la Lega, che esprimeva vice presidente e assessore al bilancio in capo all’on. Buonanno, non si sia mai accorta di nulla?».

Dal canto suo il segretario provinciale del Pd, Maura Forte, relativamente all’esito delle elezioni provinciali si domanda se « alla luce dei recenti fatti di cronaca la scelta dei vercellesi nella cabina elettorale sarebbe stata la stessa…».

Ora assume ancora più interesse la scelta che Riva Vercellotti è chiamato a fare sulla nuova giunta: da più parti, anche all’interno della sua coalizione, si chiedono decisioni coraggiose che taglino i ponti definitivamente con il passato più o meno recente».