Truffe, furti e maltrattamenti in famiglia: l’attività di contrasto dei Carabinieri di Vercelli

Nel fine settimana appena trascorso, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli, nell’ambito di una manovra tesa a contrastare le fattispecie delittuose più frequenti in provincia attraverso
l’amplificazione dei servizi di controllo del territorio (con 320 persone identificate e 212 veicoli
controllati) qualificandoli sull’obiettivo operativo da raggiungere, hanno indirizzato l’attenzione
preventiva e investigativa sui reati contro il patrimonio e contro la persona.
I militari della Stazione di Trino, ad esito degli accertamenti, dei riscontri e delle informazioni
acquisite, sono riusciti a individuare i presunti responsabili della truffa perpetrata da due soggetti
residenti nel torinese, entrambi con precedenti di polizia specifici, che con artifizi e raggiri hanno
indotto la parte offesa ad effettuare un bonifico di qualche migliaio di Euro su un conto corrente
nella loro disponibilità.
In questo caso la vittima è stata raggiunta da una telefonata con cui uno sconosciuto, un sedicente
operatore di un istituto bancario, dopo aver allarmato il proprio interlocutore fingendo l’avvenuta
clonazione della sua carta di credito da parte di malfattori, lo induceva ad effettuare un bonifico per
verificare lo stato di funzionalità della carta. Il raggiro è cioè consistito nel proporre una sorta di
bonifico “prova”, una procedura del tutto artefatta ed estranea a qualsiasi istituto bancario.
I militari della Stazione Carabinieri di Crescentino, a conclusione degli accertamenti e delle attività
svolte, hanno deferito in stato di libertà tre soggetti sudamericani, tutti censurati, responsabili di
furto aggravato in concorso e indebito utilizzo di carta di credito. E’avvenuto nel parcheggio di un
supermercato di Crescentino dove la vittima ha subito il furto della propria borsa con all’interno
bancomat, documenti e la somma di euro 100.
La modalità utilizzata dai presunti responsabili è stata la cosiddetta “tecnica della monetina”.
La parte offesa, una donna alla guida della propria auto intenta a fare manovra per lasciare il
parcheggio dell’esercizio commerciale, è stata indotta con l’inganno da uno degli indagati a fermarsi
per raccogliere delle monetine cadute a terra in corrispondenza dello pneumatico posteriore del
veicolo. Monete che, erroneamente, la donna ha ritenuto di aver smarrito durante la fase di
caricamento della merce acquistata.
In quel frangente, quando la signora è scesa dall’auto per recuperare quello che riteneva poter essere
il proprio denaro smarrito, un complice, in modo fulmineo ha aperto lo sportello anteriore e ha
sottratto la borsa appoggiata sul sedile, per poi scappare.
In entrambi i casi le risultanze investigative, ora al vaglio della Procura, hanno avuto origine nelle
denunce formalizzate dalle vittime che si sono recate presso i comandi dell’Arma per raccontare
quanto accaduto.
Di altra natura è il delicato intervento operato, dal personale della Stazione Carabinieri di Gattinara,
i cui militari hanno tratto in arresto una persona, per comportamenti vessatori e violenti protratti da
tempo nei confronti dei genitori.
L’arrestato, che è stato tradotto nel carcere di Vercelli, risponde di maltrattamenti in famiglia, lesioni
e danneggiamento.
Anche in questo caso la chiamata al 112, la richiesta di aiuto da parte delle vittime, il racconto di
quello che stava accadendo è stato il primo passo coraggioso, ed ha consentito ai militari di
interrompere la condotta violenta ed antisociale che si stava consumando tra le mura domestiche.
Va, come di consueto, rammentato che in considerazione dell’attuale fase del procedimento
(pendente nella fase delle indagini preliminari) le persone deferite ed il soggetto tratto in arresto
sono da ritenersi presunti innocenti sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza
irrevocabile.

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