Vendite di Natale. Ascom: «Piccoli segnali di ripresa»

Secondo l’associazione di categoria si segnala un ritorno di interesse per i negozi di vicinato. Ecco le rilevazioni zona per zona

In prossimità dell’inizio dei saldi invernali, previsto per il 3 gennaio (il 2 gennaio a Vercelli con l’evento Festa dei Prezzi),  l’associazione di Via Duchessa Jolanda stila un breve bilancio delle vendite di Natale.

A ridosso del Natale ed in previsione del Capodanno, l’Ascom sintetizza i dati sull’andamento delle vendite a Vercelli ed in provincia, rilevati attraverso il consueto sondaggio tra negozianti e Pubblici Esercizi, su un campione significativo fatto di circa 150 aziende.

Emerge, rispetto agli anni precedenti, qualche segnale di ripresa, quasi nessun vercellese ha rinunciato ad acquistare i doni, molto concentrati nella settimana di Natale e poco nel mese di dicembre.

Su tutti i fronti, il budget di spesa destinato alle strenne natalizie è stato parzialmente ridotto, causa la pesante coincidenza, come l’anno passato, delle rate di IMU e TASI a ridosso del Natale, che ha abbassato la capacità di spesa delle famiglie; nonostante questo, si registra un ritorno al piccolo negozio, all’esercizio di vicinato, dove competenza, professionalità e attenzione per il cliente fanno la differenza.

A Vercelli Natale in ascesa, rispetto al 2013, per il settore alimentare:  gastronomie, alimentari in genere, dichiarano una buona tenuta rispetto all’anno passato con aumenti del 5-10%. Buona ripresa, rispetto agli anni passati per il settore abbigliamento e calzature, i più tartassati da anni. Natale debole per gioiellerie, mentre si registra una buona tenuta per  articoli da regalo, elettronica, profumerie, articoli per la casa.

In linea con 2013 le prenotazioni per i viaggi di Natale e Capodanno. In crisi anche la grande distribuzione organizzata, con cali significativi anche del 10% rispetto al 2013.

A Trino, abbigliamento in calo e spese a ridosso del giorno di Natale, aumento delle vendite sia per elettrodomestici e articoli per la casa, sia per quello dei ristoranti che hanno visto aumentare le prenotazioni sia per il pranzo di Natale che per il cenone di capodanno, a discapito del settore gastronomia e alimentare che hanno subito un leggero calo. In linea col 2013 pasticcerie e fioristi.

Crescentino evidenzia dati positivi: tenuta, in linea con il 2013, per oggettistica, fiori, abbigliamento. Pasticcerie, erboristerie in aumento rispetto al 2013.

Santhià segnala una leggera flessione nel settore abbigliamento, alimentari, estetica, fioristi, casalinghi. In linea con il 2013 pubblici esercizi, fotografi, pizza da asporto, in aumento parrucchieri e alimentari.

Da Cigliano i segnali più positivi: le aziende segnalano una ripresa, abbigliamento bene, idem erboristerie, casalinghi, le aziende affermano che le famiglie hanno, anche se moderatamente, “ricominciato a spendere”. Unica nota dolente il settore calzature. Il pranzo di Natale e il Cenone di Capodanno restano abitudini confermate.

Questa la situazione della Valsesia: Borgosesia registra un aumento medio, per tutti i settori, del 2% delle vendite nel periodo di Natale, mentre si osserva un calo del 7-8% delle vendite del 2014 rispetto al 2013.

A Gattinara bene le vendite per i settori alimentare, telefonia, casalinghi e articoli regali. In leggero calo elettronica, abbigliamento e calzature.  Ancora in Valsesia, il comune di Varallo che lamenta i dati peggiori della provincia, in controtendenza con gli altri comuni: calo del 5% del settore alimentare, del 15-20% per l’abbigliamento.