Carnaroli marchio privato? Rischio sventato dall’Ente Risi

Vinta la battaglia legale. Lo chef stellato Costardi: “Impensabile privarsi di questa varietà”

«E’ impossibile fare a meno della varietà Carnaroli». Parola di Christian Costardi. Lo chef del ristorante Cinzia di Vercelli, una stella Michelin, saluta con soddisfazione la vittoria dell’Ente Nazionale Risi che il 20 giugno è riuscito a evitare che il nome “Carnaroli” diventasse un marchio privato. La battaglia legale si è combattuta in Europa e si è conclusa con il respingimento della domanda di un privato che voleva registrare a livello europeo il marchio “Carnaroli” per vendere con questo nome risone, riso lavorato, prodotti trasformati e servizi di ristorazione. Su “Il Risicoltore” di settembre, Costardi esalta le doti del Carnaroli e, tra l’altro, dichiara: «credo sia importante che il Carnaroli resti un marchio nazionale con una sua scheda di selezione. Questo fa sì che ci sia un controllo severo sulla qualità, qualità sulla quale non si fa mai abbastanza attenzione. Bene ha fatto, quindi, l’Ente Nazionale Risi a costituirsi contro il privato che rivendicava l’appropriazione del nome Carnaroli. Se ciò si fosse verificato ritengo ci sarebbe stato un momento di grande confusione, un vero e proprio “terremoto” all’interno del disciplinare del riso che avrebbe richiesto di rifare a ritroso il cammino fatto con la varietà Carnaroli selezionando un riso altrettanto importante per qualità e nome».